sabato, Giugno 7

Terremoto in Italia, cede la strada: cosa succede

 

Cede la strada in pieno centro: panico e paura, si apre una voragine improvvisa

 

Una giornata già segnata dal caldo torrido e dal traffico congestionato si è trasformata in un incubo per automobilisti e passanti.

 

L’asfalto ha ceduto all’improvviso, proprio sotto le ruote delle auto in transito. Una curva presa normalmente si è trasformata in un tratto pericolosissimo, quando un rumore secco ha anticipato la formazione di una grande buca nell’asfalto. Dove fino a poche ore prima si camminava o si guidava senza alcuna difficoltà, ora si trova una pericolosa voragine. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma lo spavento è stato grande per chi ha assistito alla scena.

Primi segnali di cedimento e intervento dei cittadini

Ad accorgersi per primi del cedimento sono stati alcuni passanti, che hanno prontamente fermato il traffico lanciando l’allarme. “Fermatevi, è ceduto tutto!” hanno gridato, bloccando le auto che si stavano avvicinando all’area pericolosa. Il loro intervento è stato fondamentale per evitare incidenti e garantire l’incolumità degli automobilisti ignari.

Il manto stradale di via Antiniana, fondamentale arteria di collegamento tra Napoli e l’area flegrea, ha subito un cedimento, nonostante fosse stato recentemente riasfaltato. Lo denuncia il deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli.

Arrivano le autorità: transenne, tecnici e primi rilievi

Nel giro di pochi minuti sono giunte sul posto le forze dell’ordine e i tecnici comunali. La zona è stata immediatamente transennata e interdetta alla circolazione. I tecnici, muniti di caschetti protettivi, hanno iniziato le prime analisi per comprendere la natura del cedimento. Sotto il sole cocente, i residenti osservavano in silenzio, tra rabbia e rassegnazione, una scena che – purtroppo – si ripete con troppa frequenza in alcune aree del Paese.

Cause del cedimento: tra stress termico e fumi vulcanici

Dai primi rilievi tecnici è emerso che il cedimento stradale non è stato un evento isolato né un semplice difetto nella pavimentazione. La strada, infatti, era stata riasfaltata da poco tempo. Tuttavia, secondo gli esperti, a provocare la frattura del manto stradale sarebbe stata una combinazione estremamente pericolosa: il caldo intenso e i fumi sulfurei provenienti dal sottosuolo. Questi elementi, insieme, avrebbero indebolito la struttura della carreggiata.

In particolare, lo zolfo rilasciato dalle fumarole sotterranee avrebbe lentamente danneggiato le fondamenta della strada, già messe a dura prova dal traffico quotidiano e dai micro-movimenti del terreno. Un mix di fattori naturali e ambientali che ha provocato il collasso improvviso.

L’intervento di Borrelli: “Serve un piano urgente”

Sul posto è intervenuto anche Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che ha effettuato un sopralluogo per verificare la gravità della situazione. “Siamo stati contattati dai cittadini, preoccupati e giustamente allarmati – ha dichiarato –. Non possiamo continuare a sottovalutare fenomeni del genere. Serve un intervento strutturale e urgente”.

Borrelli ha sottolineato come il problema non riguardi solo quel tratto stradale, ma un’intera area geografica che da tempo mostra segni di instabilità. Le sue parole mettono in evidenza l’urgenza di affrontare queste situazioni non con soluzioni temporanee, ma con piani di prevenzione e intervento duraturi.

Il fenomeno del bradisismo e le sue conseguenze

Una delle principali cause della fragilità della zona è il bradisismo, un fenomeno geologico che provoca il sollevamento o l’abbassamento lento ma costante del terreno. Questo movimento sotterraneo invisibile alla vista, ma potente nei suoi effetti, genera sollecitazioni continue sulle infrastrutture: edifici, tubature e – ovviamente – le strade.

Nel caso specifico, è proprio il bradisismo ad aver contribuito all’indebolimento dell’asfalto, rendendolo vulnerabile al collasso. “Non è più sufficiente rattoppare le buche – ha continuato Borrelli –. Serve un sistema di monitoraggio continuo e un piano di messa in sicurezza dell’intera area. Non possiamo aspettare che si apra un’altra crepa per muoverci”.

Chiusura del tratto stradale e nuove misure di sicurezza

Attualmente, il tratto interessato dal cedimento è stato chiuso completamente al traffico. I tecnici stanno continuando le analisi per verificare l’estensione del danno e il rischio per le strutture vicine, in particolare per le abitazioni. Non si escludono ulteriori cedimenti, e si valuta l’ipotesi di estendere il monitoraggio ad altre zone limitrofe considerate a rischio.

Le autorità locali stanno valutando l’implementazione di sensori e strumenti tecnologici per il rilevamento preventivo dei cedimenti, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza ai residenti.

Residenti preoccupati: “Non è la prima volta

Tra la popolazione, intanto, cresce la preoccupazione. In molti sottolineano che non si tratta della prima volta che si verificano episodi simili. “Viviamo costantemente con il timore che la terra sotto di noi possa cedere di nuovo”, ha dichiarato una residente. La mancanza di interventi strutturali a lungo termine e la frequenza con cui si verificano questi eventi alimentano un senso di insicurezza crescente.

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