Garlasco, luci accese nella casa vuota della nonna di Chiara Poggi: il mistero riemerge dopo 18 anni

Un nuovo tassello riemerge nel giallo di Garlasco. A 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, un particolare tornato alla luce solleva interrogativi che finora non avevano trovato una risposta definitiva: le luci accese nella casa della nonna della ragazza la sera precedente all’omicidio, nonostante l’abitazione fosse ufficialmente vuota.

La villetta dove non doveva esserci nessuno

L’abitazione di via Pascoli a Gropello Cairoli apparteneva a Mariuccia Galli, nonna di Chiara, che all’epoca era ricoverata in una struttura riabilitativa dopo un incidente stradale. In quella casa, secondo ogni risultanza ufficiale, non abitava nessuno. Eppure vari residenti riferirono di aver visto chiaramente le luci accese proprio nelle ore che precedettero la mattina del 13 agosto 2007, quando Chiara venne trovata senza vita nella villetta di famiglia.

I testimoni: “Quella notte la casa era illuminata”

Una vicina ha raccontato che il marito, agricoltore, rientrando dalla cascina intorno alle 22 notò la luce interna accesa. La testimonianza non rimase isolata: almeno altre due persone dichiararono di aver visto la stessa scena. Un’anomalia che attirò subito l’attenzione degli investigatori.

Pochi giorni dopo il delitto, un maresciallo e un carabiniere si presentarono dai testimoni per ricostruire orari e dettagli di quell’avvistamento. Il punto appariva rilevante anche perché la casa era talvolta frequentata da Marco Poggi, fratello di Chiara, che però quella sera si trovava fuori, in montagna con i genitori.

Il sopralluogo del 23 agosto: controllati solo gli esterni

Nonostante la possibile importanza di quel dettaglio, il 23 agosto 2007 gli investigatori effettuarono solo un controllo esterno della villetta della nonna. Nessuna ispezione interna, nessuna verifica approfondita, nessuna ricerca di eventuali accessi forzati. Una scelta che oggi viene rivalutata mentre si analizzano le lacune delle indagini originali.

La domanda resta: perché non entrare in un’abitazione dove più testimoni avevano notato movimenti di luce insoliti?