lunedì, Dicembre 8

Famiglia nel bosco, nuova ipotesi shock: possibile affido ai parenti in Australia. Nathan: “Sono giù di morale”

La vicenda della famiglia nel bosco di Palmoli entra in una fase decisiva e particolarmente delicata. A pochi giorni dall’udienza in Corte d’Appello fissata per il 16 dicembre, prende corpo una nuova ipotesi: il possibile affido temporaneo dei tre bambini a parenti che vivono in Australia. Uno scenario che, se confermato, potrebbe cambiare radicalmente il percorso di ricongiungimento con i genitori.

Nathan: «Sono giù di morale, ma resto fiducioso»

Il padre, Nathan Trevallion, ha confidato agli amici di vivere giorni molto difficili: «Sono giù di morale. Ma il prossimo 16 dicembre la situazione si dovrebbe sbloccare». Parole che rispecchiano un misto di speranza e preoccupazione, aggravate dal prolungato distacco dai bambini e dall’incertezza delle decisioni del tribunale.

La vicenda, iniziata dopo la famosa intossicazione da funghi dell’autunno 2024, ha sollevato un dibattito nazionale fra chi accusa lo Stato di eccessiva ingerenza e chi ritiene doveroso tutelare i minori cresciuti in una condizione giudicata inadeguata dai servizi sociali.

Le ipotesi sul tavolo: rientro, comunità o affido

Gli scenari al vaglio del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila sono diversi:

  • Ritorno dei bambini a casa, grazie anche alla nuova abitazione concessa gratuitamente da Armando Carusi per tre mesi.
  • Rientro graduale con visite protette e contatti limitati.
  • Mantenimento in comunità con la madre accanto ai figli.
  • Affido temporaneo ai parenti australiani, per garantire ai minori un ambiente familiare in attesa che la casa originaria venga ristrutturata e resa idonea.

Quest’ultima ipotesi è quella che negli ultimi giorni sta prendendo consistenza, anche alla luce della cittadinanza australiana dei bambini e del coinvolgimento crescente delle autorità di Canberra.

Catherine con i figli, Nathan nella “casetta di nonna Gemma”

La madre, Catherine Birmingham, si trova attualmente nella struttura protetta di Vasto insieme ai figli. Ha chiesto il rinnovo del suo passaporto e di quello della figlia maggiore, entrambi scaduti. Continua a indossare il suo ormai iconico abito bianco in stile kaftano, simbolo del suo stile di vita spirituale e alternativo.

Nathan, invece, dorme nella piccola abitazione messa a disposizione dall’imprenditore Carusi. Ogni giorno percorre diversi chilometri tra la casa nel bosco, gli animali di cui continua a prendersi cura e il B&B che gli fa da punto d’appoggio.

L’Australia monitora: visita diplomatica e supporto legale

Martedì è prevista la visita del delegato dell’ambasciata australiana nella struttura protetta. Un passaggio importante che conferma l’attenzione internazionale sul caso e che potrebbe influire sulle valutazioni future, soprattutto se si aprisse la strada all’affido oltre oceano.

La Corte d’Appello e il Tribunale per i Minorenni lavorano su una decisione che dovrà conciliare tutela, affidabilità del contesto abitativo e legami affettivi dei bambini. Una scelta complessa che avrà un impatto profondo sul destino della famiglia.

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