Manovra 2026 alla Camera, bagarre in Aula su Hannoun: verso la fiducia del Governo

È iniziata nell’Aula della Camera dei Deputati la discussione generale sulla legge di Bilancio 2026, già approvata nei giorni scorsi dal Senato. Il provvedimento entra ora nella fase più delicata del suo iter parlamentare, con un calendario serrato che porterà prima al voto di fiducia e poi all’approvazione definitiva.

Il dibattito si svolge in un clima politico particolarmente teso. In Aula sono previsti circa venti interventi dei gruppi parlamentari, ma il Governo ha già fatto sapere che al termine della discussione porrà la questione di fiducia, un passaggio considerato inevitabile per rispettare i tempi imposti dalla scadenza di fine anno.

Il testo della manovra e i tempi parlamentari

Il testo della manovra ha incassato il via libera della Commissione Bilancio della Camera, ma l’avvio dell’esame a Montecitorio è stato segnato da un ritardo di circa un’ora. A rallentare l’inizio dei lavori sono state le polemiche legate alla richiesta avanzata da Fratelli d’Italia di un’informativa urgente del Governo sulla vicenda dei presunti finanziamenti ad Hamas.

Complessivamente sono 239 gli ordini del giorno presentati alla legge di Bilancio, un numero che fotografa la durezza del confronto politico. Dopo il voto di fiducia, la chiama finale è prevista per domani sera, mentre il voto definitivo sul provvedimento è atteso per martedì, salvo ulteriori slittamenti.

Bagarre in Aula sulla vicenda Hannoun

A rendere ancora più teso il clima in Aula è stata la bagarre scoppiata attorno alla richiesta di informativa sulla posizione di Mohammad Hannoun, al centro di un’inchiesta per presunti legami con finanziamenti ad Hamas. Fratelli d’Italia ha accusato le opposizioni di aver sottovalutato la pericolosità di alcuni soggetti coinvolti, parlando di un tema di sicurezza nazionale.

Di segno opposto la replica del Partito Democratico, che ha denunciato quello che viene definito un uso politico di una vicenda giudiziaria ancora in fase di accertamento. Secondo il Pd, la maggioranza starebbe strumentalizzando l’inchiesta per spostare l’attenzione dai contenuti della manovra economica.

Le critiche dell’opposizione

Dal fronte delle opposizioni, particolarmente duro l’intervento del capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Riccardo Ricciardi. L’esponente pentastellato ha definito la manovra «senza visione», accusando il Governo di penalizzare cittadini e imprese e di concentrare le risorse su settori come quello degli armamenti.

Secondo il M5S, la politica economica dell’esecutivo sarebbe sempre più orientata verso il capitalismo finanziario, lasciando indietro welfare, investimenti sociali e politiche per il lavoro.

La linea della maggioranza

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni della maggioranza. Il relatore della manovra per Fratelli d’Italia, Andrea Mascaretti, ha rivendicato la solidità della Legge di Bilancio 2026, citando dati su occupazione record, calo della disoccupazione, miglioramento dello spread e giudizi positivi delle agenzie di rating.

Secondo la maggioranza, la manovra contiene misure concrete a sostegno di famiglie, lavoro, imprese e sanità, e rappresenta un pilastro per la stabilità finanziaria del Paese in un contesto internazionale complesso.

Lo scontro istituzionale sui tempi

Il Partito Democratico ha inoltre contestato duramente la compressione dei tempi parlamentari. I deputati dem in Commissione Affari costituzionali hanno parlato di un «grave strappo istituzionale», chiedendo che non si crei un precedente pericoloso e che venga garantito al Parlamento un esame pieno e non forzato della legge di Bilancio.

Nonostante le proteste, il Governo punta a chiudere rapidamente l’iter della manovra, considerata centrale per la tenuta dei conti pubblici. Le prossime ore saranno decisive, tra voto di fiducia, approvazione finale e un confronto politico che promette di restare ad alta tensione dentro e fuori dall’Aula di Montecitorio.

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