mercoledì, Marzo 5

Nicola Porro, il pesante insulto a Ursula von der Leyen:

Nicola Porro attacca Ursula von der Leyen: “

L’Unione Europea ha deciso di posticipare le multe per le case automobilistiche che non hanno rispettato gli impegni sulla produzione di CO2 e sulla vendita di auto elettriche. Questa decisione ha scatenato l’ira di Nicola Porro, noto giornalista e opinionista italiano, che non ha risparmiato critiche pesanti nei confronti della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Un cambiamento tardivo e inutile

Secondo Porro, il dietrofront dell’Unione Europea è un’ammissione di colpa tardiva che arriva quando il settore automobilistico europeo è già stato messo in ginocchio. Per anni, le istituzioni europee hanno imposto regole stringenti, senza alcuna neutralità tecnologica, costringendo le aziende a una transizione forzata verso l’elettrico.

La mancanza di flessibilità ha portato a un drastico ridimensionamento dell’industria automobilistica europea, con la conseguente perdita di competitività nei confronti dei produttori cinesi e americani. Il giornalista non usa mezzi termini: le decisioni di Bruxelles hanno “distrutto l’automotive europeo”, e ora si tenta di rimediare in extremis con un compromesso inefficace.

Il danno è fatto: la crisi dell’auto in Europa

Porro sottolinea come le aziende del settore automotive pianifichino i propri investimenti su un arco temporale di almeno cinque anni. Per oltre un decennio, i produttori europei sono stati obbligati a conformarsi a regolamenti rigidi sulla riduzione delle emissioni e sulla transizione all’elettrico, senza considerare l’impatto economico e industriale.

Ora, a crisi già conclamata, l’UE decide di posticipare le multe da annuali a triennali, una mossa che secondo il giornalista è assolutamente inutile. Il danno è stato fatto: numerose aziende sono sull’orlo del fallimento, i concessionari europei vendono sempre più modelli cinesi e il settore automobilistico è in forte crisi.

L’incoerenza della Commissione Europea

Porro non si limita a criticare la tardività della decisione, ma accusa la Commissione Europea di non pagare mai per gli errori commessi. Nessuno si è assunto la responsabilità di questo fallimento: Ursula von der Leyen non ha subito alcuna conseguenza politica, i commissari continuano a mantenere i loro privilegi e nessuno dei vertici europei ha dato segni di autocritica.

L’ironia amara del giornalista si concentra sulla totale assenza di accountability: non ci sono dimissioni, nessuno si scusa, e i politici europei continuano a viaggiare in aereo di Stato senza preoccuparsi delle ripercussioni delle loro scelte. Intanto, il settore automobilistico affonda e l’UE sembra svegliarsi solo adesso, ma troppo tardi.

Una strategia fallimentare

Secondo Porro, la politica dell’Unione Europea sull’auto elettrica è stata condotta con superficialità e ideologia, ignorando le reali necessità del mercato. Il mancato supporto alla neutralità tecnologica e l’obbligo imposto di abbandonare progressivamente i motori termici ha spinto molte aziende a una crisi senza precedenti.

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