I dubbi di molti lavoratori sull’effetto dello spostamento delle lancette. Ecco cosa sapere
Ogni anno, con l’arrivo dell’ora legale, torna puntuale una domanda tra i lavoratori: il cambio d’orario può influire sulla busta paga? Nel 2025 il passaggio dall’ora solare all’ora legale avverrà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, quando le lancette andranno spostate avanti di un’ora. Ma chi lavora durante il cambio d’orario, rischia davvero di guadagnare meno? Facciamo chiarezza.
Ora legale e busta paga 2025: chi lavora di notte viene penalizzato?
Per chi è in turno tra le 2:00 e le 3:00 di notte, il passaggio all’ora legale può creare qualche dubbio. In quella fascia oraria, infatti, le lancette vengono spostate direttamente dalle 2:00 alle 3:00, riducendo la durata effettiva del turno notturno di un’ora.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i contratti collettivi nazionali (CCNL) garantiscono la retribuzione completa anche se il lavoratore presta servizio per un tempo effettivo ridotto.
In pratica, l’ora “persa” non viene decurtata dallo stipendio, né influisce su permessi o ferie: il turno è considerato regolarmente retribuito.
Cosa succede se si inizia il turno durante il cambio d’orario
Il discorso cambia leggermente se l’orario d’inizio del turno coincide esattamente con il passaggio all’ora legale. Ad esempio, chi dovrebbe iniziare a lavorare alle 2:30, con lo spostamento in avanti, di fatto comincerà alle 3:30. In queste situazioni, l’ora mancante può essere gestita in modi diversi, a discrezione del datore di lavoro e in base al contratto applicato:
✅ Copertura con permessi retribuiti
✅ Utilizzo di ferie o riposi compensativi
✅ Eventuale decurtazione (più rara e non sempre prevista)