lunedì, Giugno 30

Papa Leone XIV rilancia la famiglia tradizionale: subito polemiche nella Chiesa cattolica

CITTÀ DEL VATICANO – Il nuovo pontificato di Papa Leone XIV si apre con una dichiarazione che ha immediatamente suscitato dibattito e reazioni contrastanti all’interno della Chiesa cattolica e oltre.

Nel suo primo discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il Pontefice ha voluto ribadire un punto fermo della dottrina cattolica: la famiglia è fondata sull’unione stabile tra un uomo e una donna.

Secondo Leone XIV, la famiglia tradizionale è il primo nucleo fondamentale della società, “una società piccola ma vera”, che precede ogni forma di organizzazione civile. Il Papa ha invitato le autorità di governo a impegnarsi per la costruzione di società armoniche e pacificate, a partire proprio dalla tutela di questo modello familiare.

Un chiaro richiamo alla tradizione

Con queste parole, Leone XIV sembra voler tracciare una linea di continuità con l’insegnamento più tradizionale della Chiesa cattolica, sottolineando una visione della famiglia incentrata sulla complementarità tra uomo e donna. Il riferimento alla “famiglia fondata su un’unione stabile tra uomo e donna” è stato interpretato da molti come una presa di posizione netta e non aperta a letture più moderne o inclusive.

Il nuovo Papa, al secolo Robert Prevost, mostra così fin dai primi giorni del suo pontificato un orientamento conservatore, che punta a riaffermare i valori tradizionali della dottrina cattolica. Una scelta che sta già suscitando tensioni, sia all’interno della gerarchia ecclesiastica sia nel rapporto con i fedeli.

Un cambio di rotta rispetto a Papa Francesco

Il discorso di Papa Leone XIV appare in netto contrasto con l’approccio pastorale del suo predecessore, Papa Francesco. Quest’ultimo, durante il suo pontificato, aveva cercato di aprire un dialogo con le persone LGBTQ+, diventando simbolo di una Chiesa più accogliente e meno giudicante. Indimenticabile, in questo senso, il celebre “Chi sono io per giudicare?”, pronunciato da Francesco nel 2013, rispondendo a una domanda sull’omosessualità.

Quelle parole avevano rappresentato una svolta epocale, accolta con entusiasmo da molte associazioni e comunità LGBTQ+ cattoliche, che avevano colto in Francesco un segno di speranza e di maggiore inclusione. Ora, con Leone XIV, si profila una possibile inversione di marcia.

Una posizione già nota

Le dichiarazioni del nuovo Pontefice non sorprendono chi conosce il suo percorso ecclesiastico. Quando era vescovo di Chiclayo, in Perù, Prevost si era già distinto per la sua posizione critica verso la cosiddetta “ideologia di genere”. In diverse occasioni aveva affermato che l’insegnamento del genere nelle scuole pubbliche avrebbe generato confusione nei giovani, in quanto avrebbe promosso “generi che non esistono”.

Inoltre, nel 2012, allora cardinale, aveva espresso preoccupazione per l’influenza dei media occidentali, accusandoli di promuovere modelli di vita contrari al Vangelo. Tra questi, aveva incluso anche le “famiglie alternative” composte da coppie dello stesso sesso con figli adottivi. Un’impostazione che oggi torna alla ribalta in modo ancora più evidente.

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