Negli ultimi anni, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina ha suscitato un acceso dibattito, con opinioni contrastanti che si sono susseguite nel tempo.

Recentemente, i progettisti dell’opera hanno deciso di rompere il silenzio, affrontando direttamente le critiche e i dubbi che hanno accompagnato questa ambiziosa iniziativa. Marco Lombardi, CEO di Proger, una delle aziende principali coinvolte nella progettazione, ha rilasciato un’intervista in cui ha difeso con fermezza il progetto, definendo molte delle obiezioni sollevate come “fake news” e affermazioni “strumentali e prive di fondamento tecnico”.
Un Orgoglio dell’Ingegneria Italiana
Lombardi ha descritto il Ponte sullo Stretto come un “orgoglio dell’ingegneria italiana”, sottolineando che il progetto non è affatto obsoleto, come alcuni sostengono. Al contrario, ha affermato che il modello progettuale è stato costantemente aggiornato, incorporando le tecnologie più moderne e il lavoro di ingegneri di altissimo livello, attivi da oltre due anni e mezzo. Il modello specifico adottato, noto come “Messina Type”, non è solo un piano costruttivo, ma è diventato un punto di riferimento a livello internazionale, influenzando la realizzazione di altri grandi ponti sospesi nel mondo.
Critiche e Polemiche: Un’Analisi Necessaria
Una parte significativa dell’intervista di Lombardi è dedicata a chiarire la provenienza delle critiche. Secondo lui, la maggior parte delle obiezioni proviene “solo dall’Italia”, formulate principalmente da “non tecnici che non conoscono la materia”. Lombardi ha espresso disappunto per il clima di polarizzazione che circonda l’infrastruttura, sostenendo che il dibattito non dovrebbe avere una connotazione politica, poiché “non è di destra né di sinistra”. Questo suggerisce che le discussioni attorno al progetto siano più ideologiche che tecniche, un aspetto che merita attenzione.
Sicurezza Sismica: Un Tema Cruciale
Uno dei temi più dibattuti riguarda la sicurezza sismica del Ponte. Lombardi ha affrontato direttamente le preoccupazioni, smentendo l’idea che la fondazione del Ponte si trovi su una faglia attiva. Ha chiarito che la cosiddetta faglia di Cannitello è in realtà un “terrazzamento marino” e non ha la capacità di generare eventi sismici. Inoltre, ha evidenziato che il progetto è stato concepito per superare i requisiti minimi di sicurezza, essendo dimensionato per resistere a un terremoto simile a quello del 1908, e addirittura per sopportare le sollecitazioni di sei dei terremoti più distruttivi mai registrati.
Resistenza al Vento e Impatto Ambientale
Un altro aspetto cruciale del progetto riguarda la resistenza al vento. Lombardi ha affermato che il Ponte è progettato per tollerare raffiche fino a 270 km/h, con test in galleria del vento che hanno raggiunto i 290 km/h senza mostrare alcuna instabilità. Questo dato è particolarmente significativo, considerando che la velocità massima mai registrata nell’area è di 144 km/h.
In merito all’impatto ambientale, Lombardi ha sottolineato che l’ecologia è stata la vera “bussola” della progettazione. Sono state fornite risposte a 239 osservazioni mosse dalla Commissione Via e da altri enti, ottenendo la “promozione della Commissione”. Il piano prevede interventi preventivi per tutelare flora, fauna, fondali marini e habitat costieri, con molte opere di compensazione da realizzare prima dell’inizio dei lavori. Inoltre, il materiale di scavo sarà riutilizzato per interventi di ripascimento, e sono previsti trapianti di posidonia e creazione di nuove praterie di alghe.
Aumento dei Costi: Una Questione di Prezzi
Un altro punto controverso riguarda l’aumento dei costi del progetto. Lombardi ha spiegato che l’incremento è dovuto all’aggiornamento dei prezzi delle materie prime e non a presunti cambiamenti in corso d’opera. Ha affermato che “non sussiste alcuna condizione che richieda una nuova gara”, chiarendo così la posizione della sua azienda.
Benefici Economici e Sviluppo Infrastrutturale
Il CEO di Proger ha anche parlato delle ricadute economiche attese dal Ponte, supportate da uno studio della Bocconi. Questo studio stima che la ricchezza generata supererà il costo complessivo del progetto, fissato a 14 miliardi di euro. Il risparmio di tempo nel collegamento tra le due sponde, stimato in 15 minuti rispetto alle attuali due ore, è quantificato in oltre 8 miliardi di euro. A questi benefici si aggiungono quelli relativi a mobilità, produttività e turismo, con un contributo alla mitigazione climatica valutato in 5,2 miliardi di euro.
Inoltre, citando uno studio della Regione Sicilia, Lombardi ha affermato che il Ponte contribuirebbe a ridurre il costo dell’insularità, stimato in 6,5 miliardi di euro. Questi dati evidenziano come il progetto non sia solo un’opera ingegneristica, ma un elemento strategico per lo sviluppo economico del Sud Italia.
Il Ponte nel Contesto Infrastrutturale del Sud Italia
Lombardi ha respinto l’etichetta di “cattedrale nel deserto” spesso attribuita al Ponte, sostenendo che si inserisce in un “quadro infrastrutturale già in forte sviluppo” nel Sud Italia. Ha citato investimenti ferroviari in corso per oltre 10,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono 3,6 miliardi sulla Salerno-Reggio Calabria, più di 2 miliardi sulla Catania-Messina e quasi 5 miliardi sulla Palermo-Catania. Questi dati dimostrano che il Ponte è parte di una strategia più ampia per migliorare i trasporti e la viabilità meridionale.
In sintesi, il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un progetto ambizioso e strategico per l’Italia, che ha suscitato polemiche e discussioni. Le parole di Marco Lombardi offrono una prospettiva chiara e dettagliata sulla validità del progetto, sulle sue caratteristiche tecniche e sui benefici attesi. La sfida ora è quella di superare le critiche e le controversie, per realizzare un’infrastruttura che possa realmente contribuire allo sviluppo del Paese. Riuscirà il Ponte a diventare un simbolo di progresso e innovazione, o continuerà a essere oggetto di dibattito e controversie? Solo il tempo potrà dirlo.



















