Il peggior mese di sempre per Trump secondo i sondaggi
Donald Trump sta attraversando una delle fasi più complicate della sua presidenza. I dati dell’ultimo sondaggio HarrisX/Harvard condotto su 2.097 cittadini repubblicani mostrano un calo netto nel gradimento del presidente statunitense: in appena un mese ha perso ben 10 punti, passando da un indice di +76 a +66.
Nonostante l’82% degli elettori repubblicani continui a sostenerlo, un 16% ha già espresso insoddisfazione. A livello nazionale, il dato è ancora più impietoso: il 50% degli americani disapprova l’operato di Trump. Secondo l’analista della CNN Harry Enten, questo sarebbe “il sondaggio peggiore per Trump nel suo mandato”.
Immigrazione e crisi interna: proteste in California
Uno dei principali punti critici è la gestione dell’immigrazione. Le proteste in California contro i raid dell’ICE, accentuate dalla decisione di Trump di inviare 4.000 riservisti e 500 marine, hanno infiammato la tensione sociale. Il governatore Newsom ha apertamente accusato il presidente di fomentare una crisi sociale. Nel frattempo, l’approvazione pubblica dell’ICE è anch’essa crollata.
Dazi e politica economica: la mossa che ha danneggiato i cittadini
Sotto accusa anche la strategia economica. I dazi imposti da Trump su vari beni non hanno portato benefici evidenti alla popolazione, anzi, hanno fatto aumentare i costi per i consumatori. A questo si aggiungono le continue retromarce diplomatiche che hanno incrinato i rapporti con partner storici come il Canada, generando confusione e instabilità economica.
Ucraina e fallimenti diplomatici
In campagna elettorale, Trump aveva promesso di risolvere la guerra in Ucraina in 24 ore. Ma i fatti lo hanno smentito. Gli sforzi diplomatici si sono rivelati inconsistenti, e gli USA non sono riusciti a dare un contributo concreto alla pace. Inoltre, l’apparente riavvicinamento con Putin ha sollevato sospetti anche all’interno del partito repubblicano.
L’Iran e il Medio Oriente: Trump cambia rotta
Il conflitto tra Israele e Iran ha visto l’intervento diretto dell’amministrazione Trump, con una postura che è diventata sempre più aggressiva. Dopo l’attacco di Tel Aviv su Teheran e l’inizio degli scambi di missili tra i due Paesi, Trump ha assunto toni bellicosi e minacciosi, chiedendo la resa incondizionata dell’Iran. Anche in questo caso, il suo atteggiamento ha spaccato l’opinione pubblica americana.