domenica, Giugno 15

Sempio, cosa si scopre sull’impronta 33: esami a rischio

Caso Garlasco, svolta sull’impronta 33:

Una nuova rivelazione nel caso Garlasco potrebbe cambiare drasticamente l’andamento delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi.

Durante la puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 13 giugno, è emersa una notizia che rischia di avere un impatto decisivo: il frammento di intonaco contenente la cosiddetta “impronta numero 33” – una delle prove chiave dell’inchiesta – sarebbe stato completamente consumato nel corso degli esami eseguiti dopo l’omicidio, avvenuto nel 2007. Questa impronta, secondo le analisi dell’epoca, presentava ben 15 minuzie compatibili con il profilo di Andrea Sempio, l’attuale indagato nella nuova fase delle indagini.

Una prova compromessa: resta solo la documentazione fotografica

Se la notizia sarà confermata ufficialmente, si tratterebbe di un colpo di scena potenzialmente decisivo. L’assenza di materiale fisico residuo costringerà ora gli inquirenti a lavorare esclusivamente sulla documentazione fotografica eseguita all’epoca dei fatti. Una condizione che indebolisce notevolmente il valore probatorio dell’impronta 33, rendendo molto più difficile un confronto preciso e attendibile con il DNA di Sempio.

Le implicazioni sono significative. Senza la possibilità di ripetere o aggiornare le analisi biologiche con le tecnologie attuali, la comparazione potrà avvenire solo su base visiva, mediante foto e vecchi rilievi. E questo potrebbe non bastare in sede giudiziaria, dove la certezza scientifica è fondamentale per arrivare a una condanna.

Impronta 33: compatibilità con Andrea Sempio e nuovo focus dell’inchiesta

L’impronta 33 è tornata al centro dell’attenzione dopo quasi due decenni. Ritenuta all’epoca una traccia secondaria, oggi viene considerata uno degli elementi principali per tentare di far luce su un caso che ha diviso l’opinione pubblica e messo a dura prova il sistema giudiziario italiano.

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