martedì, Agosto 5

Spoleto, bimbo di 15 mesi sbranato dal pitbull di famiglia: operato al volto, è grave

Spoleto: bimbo di 15 mesi sbranato dal pitbull di famiglia

È una vicenda drammatica quella che arriva da Spoleto, dove un bambino di appena 15 mesi è stato aggredito all’interno dell’abitazione di famiglia dal pitbull di un parente stretto. L’attacco, come riporta Fanpage, si è verificato nella mattinata di domenica 3 agosto, in un momento in cui il piccolo si trovava nel soggiorno dell’abitazione, secondo una prima ricostruzione, sotto la sorveglianza di alcuni familiari.

Ferite gravissime al volto e alla testa

L’aggressione è stata improvvisa: il cane si sarebbe scagliato sul piccolo, causando lesioni estese e profonde al volto.

I familiari hanno subito trasportato il bambino al Pronto Soccorso dell’ospedale di Spoleto, dove il personale medico ha stabilizzato le condizioni generali del piccolo, constatando comunque la gravità del trauma maxillo-facciale subito.

Trasferito in elicottero all’ospedale di Terni e operato

Vista la complessità del quadro clinico, è stato disposto l’immediato trasferimento in elisoccorso all’ospedale Santa Maria di Terni, dove è stato preso in carico dal team di chirurghi. Il bambino è stato sottoposto a un intervento maxillo-facciale d’urgenza nel tentativo di ricostruire e salvare i tessuti danneggiati.

Secondo le informazioni rilasciate dall’Usl Umbria 2, il bambino si trova ora in condizioni serie ma con parametri vitali stabili. Il decorso post-operatorio sarà lungo e complesso, e non si esclude che possa essere necessario un secondo intervento o successive terapie ricostruttive.

Indagini in corso: il pitbull appartiene a un parente

Subito dopo l’accaduto, sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Spoleto, guidati dal maggiore Teresa Messore, per avviare gli accertamenti sulla dinamica dell’aggressione. Secondo quanto emerso, l’animale non sarebbe di proprietà diretta dei genitori, ma di un parente stretto che abita nello stesso stabile. Il cane era quindi già conosciuto dalla famiglia e avrebbe avuto regolare accesso all’abitazione.

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