Lutto nel mondo dello spettacolo: addio a Remo Girone
Si è spento a 76 anni Remo Girone, uno degli attori italiani più amati e riconosciuti a livello internazionale. L’interprete è morto nella sua casa di Monaco, dove viveva da tempo insieme alla moglie, l’attrice argentina Victoria Zinny.
Con lui scompare una delle figure più iconiche della televisione e del cinema italiano.
Tano Cariddi, il cattivo che conquistò il pubblico
Girone resterà per sempre legato al personaggio di Tano Cariddi, boss mafioso della serie La Piovra. Introdotto nel 1987, nella terza stagione, divenne subito un volto simbolo del male televisivo: intelligente, spietato e affascinante. Un personaggio che segnò la fiction italiana e che accompagnò l’attore per anni, fino alla decima stagione. Ancora oggi, Tano Cariddi è considerato uno dei cattivi più memorabili della tv europea.
Dai palchi teatrali a Hollywood
Prima del successo televisivo, Girone aveva intrapreso una carriera teatrale intensa, che lo portò a vincere premi prestigiosi come il Festival di Edimburgo nel 1996 con Zio Vanja. Al cinema lavorò con registi di spicco come Marco Bellocchio (Il gabbiano, 1977), Pasquale Squitieri (Corleone), Ettore Scola (Il viaggio di Capitan Fracassa) e Damiano Damiani (L’angelo con la pistola).
Il riconoscimento internazionale arrivò nel 2019 quando James Mangold lo scelse per interpretare Enzo Ferrari in Le Mans ’66 – La grande sfida, al fianco di Matt Damon e Christian Bale.
Una voce indimenticabile
Girone era anche un attore straordinario di doppiaggio. La sua voce calda e profonda fu scelta dalla Disney per il capo Powhatan in Pocahontas e da Ridley Scott per il personaggio di Saladino ne Le crociate. Una voce capace di trasmettere al tempo stesso autorevolezza, dolcezza e minaccia.
La vita privata e l’eredità culturale
Dal 1982 era sposato con Victoria Zinny, con cui aveva condiviso anche esperienze televisive, come il varietà Settimo Squillo. La coppia era considerata solida e unita, un legame durato fino alla fine. Con la sua scomparsa, il mondo dello spettacolo perde un artista capace di attraversare epoche e generi, dal teatro al cinema d’autore, fino alle grandi produzioni internazionali.