A Udine, durante il collegamento del Tg3 in diretta, il giornalista Jacopo Cecconi ha pronunciato una frase che ha immediatamente sollevato polemiche: “L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo, vincendo”. Le parole – riportate da Adnkronos – hanno innescato proteste politiche da parte di Fratelli d’Italia e richieste di chiarimenti da parte di forze istituzionali.
Le reazioni politiche: FdI in attacco
Il deputato Francesco Filini (FdI), capogruppo in Vigilanza Rai, ha definito il passaggio “gravissimo ed assurdo”, chiedendo che la Rai prenda provvedimenti immediati. “È inaccettabile che il servizio pubblico veicoli messaggi d’odio”, ha dichiarato.
Il senatore Raffaele Speranzon, sempre per FdI, ha definito la frase “imbarazzante” e segno di “clima irragionevole” nella stampa. Ha chiesto che l’Ordine dei giornalisti prenda posizione, sostenendo che simili affermazioni ledono la credibilità del servizio pubblico.
“Eliminare Israele ALMENO sul campo”.
L’evoluzione del Tg3: da TeleKabul a TeleHamas!#rai3 #tg3 #israele #hamas pic.twitter.com/FfFqgvV0sk— Alessandro Morelli (@AMorelliMilano) October 14, 2025
L’ex deputata Elisabetta Gardini si è unita alla protesta, sollevando il problema del linguaggio: “In un momento così delicato, frasi come questa, seppur in ambito sportivo, possono essere fraintese e alimentare tensioni internazionali”. Ha chiesto che la Rai chiarisca cosa intenda con “servizio pubblico” in casi simili.
La difesa del Cdr Tg3: estrapolata, non era intenzione
In soccorso del collega, il Consiglio di Redazione del Tg3 ha rilasciato una nota in cui afferma che la frase è stata **estrapolata fuori contesto**. Il testo integrale del servizio, spiegano, recitava: “Da questa piazza arriva il messaggio che queste persone ritengono che questa partita non si dovesse giocare… L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo vincendo”. Il Cdr sottolinea che il termine “almeno” era inserito per sottolineare un’ipotesi, non per legittimare una posizione politica di “eliminazione” di uno Stato.
Il contesto di Udine: manifestazioni, tensioni e sicurezza
La frase è stata pronunciata nella stessa serata in cui a Udine decine di migliaia di manifestanti pro Palestina si sono dati appuntamento per protestare contro la partita Italia-Israele.
Secondo le cronache locali, la manifestazione è iniziata in modo pacifico, ma una parte dei partecipanti ha poi cercato di sfondare il cordone della polizia per avvicinarsi allo stadio, generando scontri con lancio di fumogeni, bombe carta e transenne. Le forze dell’ordine hanno risposto con cariche, lacrimogeni e idranti.