Un terremoto giudiziario ha colpito il Policlinico universitario di Messina: l’ex primario di chirurgia plastica, Francesco Stagno d’Alcontres, è stato posto agli arresti domiciliari con accuse pesantissime che vanno dalla concussione alla corruzione, dall’induzione indebita alla truffa. Il medico, in pensione dallo scorso luglio, è finito al centro di un’indagine della Guardia di Finanza che ricostruisce un sistema illecito di rapporti con imprese fornitrici nel settore farmaceutico e sanitario.
Secondo la Procura, Stagno d’Alcontres avrebbe preteso denaro da aziende legate al Policlinico, offrendo in cambio agevolazioni nei rinnovi degli appalti o minacciando l’interruzione delle forniture. Una rete di pressioni, favori e sponsorizzazioni mascherate, che avrebbe portato alla creazione di un flusso economico consistente intorno alla sua figura.
Il sistema delle sponsorizzazioni e il congresso da 700 mila euro
Il cuore dell’inchiesta riguarda l’organizzazione di un congresso scientifico promosso da un’associazione di cui l’ex primario era responsabile scientifico. L’evento, riconosciuto come attività di aggiornamento medico e formazione Ecm, avrebbe generato oltre 700 mila euro, cifra ritenuta dagli inquirenti frutto delle pressioni esercitate sulle aziende fornitrici dell’ospedale.
Stando agli atti, i contributi economici venivano presentati come sponsorizzazioni legittime, iscrizioni o iniziative collegate al congresso, ma la ricostruzione degli investigatori delineerebbe un quadro di pagamenti ottenuti tramite minacce e abusi di posizione dominante all’interno del Policlinico.
Intercettazioni, documenti e interventi privati non dichiarati
L’indagine è stata alimentata da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre che dall’acquisizione di numerosi documenti contabili e amministrativi. Tra gli elementi contestati all’ex primario figura anche l’esecuzione di interventi chirurgici in strutture private della zona, attività che non erano state dichiarate all’ospedale universitario e considerate in violazione dei suoi obblighi professionali.




















