sabato, Dicembre 6

Messina, arrestato l’ex primario Stagno d’Alcontres: mazzette, appalti e sponsorizzazioni nel mirino

La Procura ritiene che questa mole di elementi provi un quadro di gestione personale e opaca dei rapporti con il settore sanitario, sfruttando la propria posizione per ottenere denaro o benefici indiretti.

Dirigente e ostetrica interdette per un anno

Nell’inchiesta compaiono anche due collaboratrici: la dirigente medica del reparto di chirurgia plastica, Antonina Fazio, e l’ostetrica esterna Cristina Alì. Per entrambe il gip ha disposto l’interdizione temporanea dalla professione sanitaria per dodici mesi, ritenendo che la loro presenza nei reparti potesse compromettere le attività in corso o favorire una reiterazione dei fatti contestati.

Le misure si accompagnano a sequestri preventivi: 48 mila euro nei confronti dell’ex primario e 9.700 euro per la dirigente, somme considerate frutto della presunta truffa ai danni della pubblica amministrazione.

I motivi delle misure cautelari e l’impatto sull’ospedale

Secondo la magistratura, le misure cautelari sono necessarie per impedire ulteriori condotte illecite e per garantire che la gestione del reparto e delle attività ospedaliere non sia influenzata da rapporti impropri con le aziende fornitrici. L’indagine rappresenta un duro colpo per un settore già stressato da carenze strutturali e organizzative, e riapre il tema dell’integrità nei rapporti tra sanità pubblica e industria medicale.

Il Policlinico di Messina, ora chiamato a collaborare con le autorità per definire ogni responsabilità, si trova al centro di un caso che mette in luce quanto vulnerabili possano essere i meccanismi di appalto e sponsorizzazione nel sistema sanitario nazionale.

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