Accordo tra Meloni e Zelensky: i dettagli della proposta e il ruolo dell’Italia
L’Italia rafforza il suo ruolo di mediatore nella crisi ucraina. La premier Giorgia Meloni continua a muoversi con discrezione nel delicato contesto geopolitico che coinvolge Kiev, Mosca e le principali potenze occidentali. Dopo le sue dichiarazioni a Bruxelles, in cui ha espresso scetticismo sull’invio di truppe europee in Ucraina, si rafforza l’idea di una soluzione alternativa che possa garantire sicurezza al Paese aggredito senza scatenare reazioni ostili da parte della Russia.
La posizione dell’Italia: no all’invio di truppe, sì a una protezione duratura
Giorgia Meloni ha chiarito la sua posizione in merito all’invio di truppe italiane in Ucraina. “Sulle truppe europee sono molto, molto perplessa, non lo considero efficace. Escludo che possano essere inviati soldati italiani. Meglio pensare a soluzioni più durature”, ha dichiarato la premier. La sua proposta mira a un meccanismo di protezione che potrebbe garantire sicurezza a Kiev senza un ingresso immediato nella NATO, ipotesi osteggiata da Mosca e considerata rischiosa dagli stessi Stati Uniti.
L’articolo 5 della NATO come garanzia alternativa
La proposta di Meloni si basa sull’estensione dell’Articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico all’Ucraina, senza che questa debba necessariamente diventare un membro ufficiale dell’Alleanza Atlantica. L’Articolo 5 stabilisce che un attacco contro uno Stato membro della NATO viene considerato un attacco contro l’intera alleanza, prevedendo una risposta collettiva anche con l’uso della forza militare.