Addio a Bruno Pizzul, leggenda della telecronaca sportiva italiana
Il mondo del giornalismo sportivo italiano è in lutto per la scomparsa di Bruno Pizzul, una delle voci più iconiche che hanno accompagnato gli appassionati di calcio per decenni. Nato l’8 marzo 1938 a Udine, Pizzul ha lasciato un segno indelebile nella storia della telecronaca sportiva italiana. Il suo inconfondibile stile, fatto di sobrietà e competenza, ha reso ogni sua telecronaca un punto di riferimento per intere generazioni di tifosi.
Un’intera carriera dedicata al giornalismo sportivo
Bruno Pizzul iniziò la sua carriera giornalistica negli anni ’60, entrando a far parte della Rai nel 1969. L’anno successivo gli venne affidata la sua prima telecronaca ufficiale, lo spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna. Da quel momento in poi, la sua carriera decollò rapidamente, portandolo a raccontare alcuni dei momenti più importanti del calcio internazionale.
Nel corso della sua lunga carriera, Pizzul ha seguito ben otto edizioni dei Campionati del Mondo di calcio, a partire da Messico 1970 fino a Corea-Giappone 2002. Ha inoltre raccontato gli Europei dal 1972 al 2000, oltre a innumerevoli finali di coppe internazionali negli anni Settanta, Ottanta, Novanta e nei primi anni Duemila. La sua voce ha accompagnato momenti indimenticabili, diventando parte integrante della memoria collettiva degli appassionati di calcio.
Oltre a essere telecronista, Pizzul ha anche ricoperto il ruolo di conduttore in programmi storici come “Domenica Sprint” e “La Domenica Sportiva”, contribuendo alla narrazione del calcio italiano con il suo stile unico ed equilibrato.