mercoledì, Novembre 12

Addio ad Alessia Monti, volontaria Lav morta a 46 anni: «Ha dedicato la vita a salvare gli animali e ad aiutare le persone»

La città e il mondo animalista si stringono nel dolore per la morte di Alessia Monti, storica volontaria della LAV bolognese, scomparsa a soli 46 anni. Il suo nome era sinonimo di amore, dedizione e impegno verso tutti gli esseri viventi, umani e animali. La sua perdita lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità fatta di gesti concreti e di passione autentica.

«Amare gli animali e proteggerli era la stessa cosa»

L’Oasi felina di Pianoro, una delle realtà con cui Alessia collaborava da anni, ha affidato a un messaggio il suo ultimo saluto: «Se Alessia ci ha insegnato qualcosa è che amare gli animali e l’impegno devono essere la stessa cosa. Non basta dire ‘mi piacciono i gatti o i cani’: servono presenza, gesti concreti e responsabilità. Ciao Alessia, grazie per tutto quello che hai fatto. Non ti dimenticheremo mai».

Durante la pandemia, Alessia era diventata un punto di riferimento anche per le famiglie in difficoltà: aiutava chi non poteva più prendersi cura dei propri animali, offrendo sostegno e rifugio, senza mai giudicare. Per lei, ogni creatura era degna di rispetto e protezione.

Un impegno nato dal cuore

Chi la conosceva la descrive come una donna determinata e dolce al tempo stesso, capace di affrontare qualsiasi emergenza con un sorriso e una soluzione. «Chi ama gli animali in questo territorio conosceva Alessia da sempre», ricordano i volontari. «Era una presenza costante, una forza tranquilla a cui rivolgersi nei momenti difficili. La sua passione lascerà un’eredità enorme».

Il salvataggio del cavallino Velino

Tra le tante storie che testimoniano il suo impegno, ce n’è una che spiega meglio di ogni parola chi fosse Alessia. Il rifugio La Casa di Geronimo ha ricordato il giorno in cui, insieme a lei, riuscirono a salvare un cavallo con un occhio solo, chiamato Velázquez, detto Velino. «Era un caso difficile, ma Alessia mi è stata vicina dal primo giorno. Con la LAV ha seguito il suo recupero per mesi, assicurandosi che non gli mancasse mai nulla. La sua dolcezza era la sua forza».

Randagi e cucciolate: l’amore che non dormiva mai

Ma la missione più grande di Alessia erano i randagi. Amava definirli “gli invisibili” e per loro non dormiva mai. «Una notte, quasi alle undici, siamo usciti per un salvataggio di cani – racconta un’amica volontaria –. Era tardi, ma lei era ancora lì, pronta ad aiutare. Erano dodici cuccioli, solo sei sono sopravvissuti, e lei si è impegnata giorno e notte a trovare loro una casa, portando cibo, medicine e affetto».

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