La musica napoletana piange una delle sue voci più riconoscibili e amate. È morta Rosy Viola, storica cantante neomelodica partenopea, deceduta nella mattinata di oggi, giovedì 18 dicembre, all’età di 59 anni. L’artista era ricoverata all’ospedale Monaldi di Napoli, dove si trovava a causa di un aggravamento delle condizioni di salute che da tempo la affliggevano.
All’anagrafe Anna Esposito, Rosy Viola era considerata una delle interpreti più autentiche del panorama neomelodico napoletano, apprezzata per la sua voce intensa e per una carriera costruita lontano dalle mode passeggere, ma profondamente radicata nella tradizione musicale partenopea.
Una carriera legata alla tradizione neomelodica
Nel corso degli anni Rosy Viola aveva conquistato un pubblico fedele, diventando un punto di riferimento per il genere neomelodico classico. Le sue canzoni, spesso incentrate su sentimenti, amori e storie di vita quotidiana, avevano trovato spazio nelle feste popolari, nei concerti di quartiere e nelle produzioni musicali che hanno segnato un’epoca della musica napoletana contemporanea.
La sua voce, riconoscibile e carica di emozione, le aveva permesso di ritagliarsi un ruolo di rilievo in un ambiente musicale competitivo, mantenendo sempre un forte legame con Napoli e con il suo pubblico.
Il ricovero e la morte all’ospedale Monaldi
Secondo quanto si apprende, Rosy Viola era ricoverata presso l’ospedale Monaldi di Napoli per un peggioramento delle sue condizioni di salute. Nella mattinata di oggi, purtroppo, il quadro clinico si è aggravato ulteriormente fino al decesso.
La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente, suscitando profondo cordoglio tra colleghi, amici e fan, che hanno appreso con dolore la scomparsa di una delle voci più rappresentative della scena neomelodica.















