sabato, Giugno 14

Preso in Grecia il presunto killer di Villa Pamphili: identificato l’uomo visto con madre e figlia

Fermato all’estero il principale sospettato

La svolta nel terribile caso di Villa Pamphili è arrivata a sorpresa: la polizia italiana, in collaborazione con le autorità greche, ha fermato un uomo ritenuto il principale sospettato per il duplice omicidio della donna e della bambina trovate senza vita nel parco romano.

Il fermo è avvenuto sull’isola di Skiatos, in Grecia, dove l’uomo – la cui identità non è stata ancora resa pubblica  – si era rifugiato dopo la tragedia. Si tratterebbe di un cittadino americano, stessa nazionalità di cui erano anche la donna e la neonata. A darne notizia è stato il TG1 attraverso un comunicato diffuso sui social. Si tratta di un’operazione internazionale coordinata in tempi rapidi, grazie a un mandato di arresto emesso dalla Procura di Roma.

Testimonianze decisive e svolta improvvisa

Secondo quanto trapelato, il blitz delle forze dell’ordine è avvenuto dopo che diverse testimonianze avevano permesso di collegare l’uomo alle due vittime. Alcuni testimoni avevano dichiarato di averlo visto insieme a madre e figlia nei pressi del parco nei giorni precedenti alla tragedia.

La vera svolta sarebbe arrivata però nelle ultime 48 ore, quando gli investigatori sono riusciti a identificare le vittime – due cittadine straniere – e, di conseguenza, a risalire all’identità del presunto killer.

Un tentativo di fuga pianificato

Gli inquirenti sospettavano da giorni che l’uomo fosse fuggito all’estero subito dopo i fatti. I suoi movimenti erano stati monitorati grazie al tracciamento del cellulare e all’analisi di alcune transazioni sospette. La localizzazione a Skiatos è stata confermata anche da una segnalazione arrivata da un connazionale residente sull’isola.

Nel momento del fermo, il sospettato non ha opposto resistenza.

Attesa per l’estradizione in Italia

L’uomo si trova ora sotto custodia in Grecia, in attesa delle pratiche per l’estradizione. Gli investigatori italiani sono già sul posto per seguire da vicino la procedura e raccogliere ulteriori prove.

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