Una notte di terrore ha scosso il centro di Palermo, quando una bomba carta è esplosa sotto un palazzo nei pressi del tribunale, davanti all’abitazione dell’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli. L’ordigno artigianale è deflagrato poco dopo le 23, facendo tremare vetri e finestre in tutto il quartiere e spingendo decine di residenti in strada, tra panico e incredulità.
Un’esplosione nel cuore della città
Il boato è stato avvertito a grande distanza, e in pochi minuti l’area si è riempita di persone e forze dell’ordine. Fortunatamente non si registrano feriti, ma i danni materiali sono evidenti e la paura si è diffusa rapidamente tra i residenti di una zona solitamente tranquilla. Gli investigatori hanno delimitato l’area e avviato i rilievi tecnici per ricostruire con precisione la dinamica dell’esplosione, che appare da subito come un atto intimidatorio pianificato.
Un messaggio contro la linea dura sugli sgomberi
Secondo le prime ipotesi, l’attentato sarebbe legato alle tensioni nei quartieri popolari di Palermo, dove negli ultimi giorni si sono svolti sgomberi di abitazioni occupate abusivamente. Solo poche ore prima, in via Bronte a Borgo Nuovo, un incendio aveva distrutto un alloggio comunale appena liberato. Gli ex occupanti sarebbero tornati più volte sul posto, fino a dare fuoco all’appartamento in segno di vendetta.
Gli investigatori ritengono che l’ordigno esploso rappresenti un messaggio diretto all’assessore alle Politiche sociali Fabrizio Ferrandelli, che da settimane porta avanti una linea dura contro le occupazioni illegali. “È stato un momento terribile, quasi me lo sentivo”, ha raccontato Ferrandelli. “Ieri sera ho portato le mie figlie lontano, quando è successo stavo denunciando ai carabinieri le minacce ricevute”.
“Chi pensa di fermarmi, si sbaglia di grosso”
L’assessore ha spiegato che l’esplosione è avvenuta proprio mentre si trovava in caserma per denunciare gli episodi di intimidazione subiti: “Ieri sono stati tre gli episodi in via Bronte: prima hanno portato via tutti gli infissi, poi la porta d’ingresso e infine hanno dato fuoco a tutto”.