Dopo un inseguimento ad alta tensione, i due sono stati intercettati nelle campagne di Grottaglie. Qui si è consumata una seconda sparatoria: Mastropietro è rimasto ucciso, mentre Giannattasio è stato bloccato e fermato dalle forze dell’ordine.
Chi è Camillo Giannattasio: l’uomo dietro la ferramenta
Un volto insospettabile, almeno fino a ieri. Camillo Giannattasio era conosciuto come un semplice commerciante di San Giorgio Jonico, privo di precedenti penali. Ma la perquisizione nella sua attività ha svelato un quadro inquietante.
Gli agenti hanno rinvenuto un arsenale completo: una pistola Beretta con matricola abrasa, due fucili a canne mozze, una pistola lanciarazzi, coltelli, munizioni, armi a salve e perfino diversi telefoni cellulari. Tutto il materiale è stato sequestrato e sarà ora analizzato per verificarne l’utilizzo in reati pregressi, compreso l’omicidio del carabiniere.
Un’indagine complessa tra armi e sospetti
Attualmente Giannattasio è in stato di fermo per detenzione illegale di armi e munizioni. Non è ancora stata fissata l’udienza di convalida né l’interrogatorio di garanzia. Tuttavia, la sua posizione è estremamente delicata. L’inchiesta sull’omicidio del brigadiere è ancora nelle mani della Procura di Brindisi, mentre gli investigatori scavano per ricostruire i movimenti dei due fuggitivi, l’origine dell’arsenale trovato nella ferramenta e l’eventuale coinvolgimento in reti criminali più ampie.
Il carabiniere morto a pochi giorni dalla pensione
Carlo Legrottaglie
, il militare ucciso, era stimato da colleghi e cittadini. La sua morte ha colpito l’intera comunità di Francavilla Fontana. Una vita dedicata al servizio dello Stato, spezzata da un proiettile a pochi giorni dalla pensione. Ora si cerca giustizia. E la verità potrebbe passare proprio da un test che nessuno, finora, ha voluto eseguire.