giovedì, Giugno 26

Caso Garlasco, la Procura chiede nuove impronte: parla l’avvocato De Rensis

Il caso Garlasco torna al centro dell’attenzione mediatica con una nuova mossa della Procura di Pavia. In una memoria inviata ai periti, firmata dai pm Giuliana Rizza, Valentina De Stefano e Stefano Civardi, è stata chiesta l’estensione della ricerca di impronte digitali latenti su quattro oggetti mai esaminati: l’etichetta arancione di una bottiglia di Estathé, un sacchetto della spazzatura, quello dei biscotti e quello dei cereali. Tutti prelevati dalla casa di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.

La ricerca dovrà avvenire, scrivono i magistrati, “con modalità dattiloscopiche concordate tra i periti e i consulenti tecnici, trattandosi di attività irripetibile soggetta a modificazione non evitabile a causa del tempo trascorso”.

Tracce genetiche: Chiara sui Fruttolo, Stasi sull’Estathé

I primi risultati genetici dell’incidente probatorio rivelano che sui Fruttolo e su un piattino di plastica sono presenti tracce di DNA di Chiara Poggi, mentre sulla cannuccia del tè Estathé ci sarebbe il DNA di Alberto Stasi. I dati, confermati da più fonti all’Adnkronos, sono stati anticipati da Corriere della Sera e Il Tempo.

Altri oggetti, come il sacchetto dei cereali e la busta della pattumiera, mostrerebbero anche in questi casi tracce genetiche della vittima. Resta ancora da analizzare un capello trovato nel pattume, che potrebbe rivelare elementi determinanti.

De Rensis a Zona Bianca: “Ci sono elementi che possono riscrivere la storia”

L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha parlato ieri sera a Zona Bianca, lanciando un messaggio chiaro: “Con tutti i condizionali del caso, relativamente alla spazzatura potrebbero emergere indicazioni che, lette nel modo giusto, sono molto interessanti”.

Nel dettaglio, De Rensis ha fatto riferimento alla lattina di Estathé citata dallo stesso procuratore Napoleone come parte abituale della sua dieta: “Sulla cannuccia potrebbe esserci una traccia. Anche sulla cartina del Fruttolo, sulla pellicola, ci sarebbe il DNA di Chiara. Idem sul piattino e sulla confezione dei cereali”.

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