“Tutti coloro che per anni hanno detto che nella spazzatura non c’era nulla –
ha aggiunto – potrebbero dover rivedere la propria posizione. È una parte dell’indagine che va osservata con fiducia, perché potrebbe aiutare a riscrivere la storia di quella mattina”.
La difesa di Sempio: “Mai entrato in casa Poggi”
, nuovo indagato per l’omicidio, continua a dichiararsi estraneo. La sua legale Angela Taccia ha affermato all’Adnkronos: “I risultati confermano quanto sempre sostenuto da Andrea: non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007. Attendiamo fiduciosi che i periti completino il loro lavoro”.
Tuttavia, i consulenti della difesa di Sempio avanzano dubbi sulla conservazione dei rifiuti, rimasti in casa Poggi per circa otto mesi prima del sequestro ufficiale. Un elemento che, secondo loro, potrebbe influire sulla validità delle tracce rilevate.
Il mistero della “traccia 10” e la richiesta di nuove tecniche di analisi
Altro nodo centrale è la cosiddetta “traccia 10”, rinvenuta sulla parte interna della porta d’ingresso della villetta. Secondo la Procura, non apparterrebbe né a Stasi né a Sempio. Ma il genetista Ugo Ricci, consulente della difesa Stasi, ha chiesto di analizzarla con una tecnica specifica.
I consulenti della famiglia Poggi si sono opposti, invocando la necessità di seguire una metodologia unica per tutte le tracce, onde evitare differenze che possano alterare i risultati.
La birra doppia, il colonnello Cassese e il sogno di De Rensis
De Rensis ha aggiunto un dettaglio curioso: “La lattina di birra doppia che Alberto ha bevuto c’era, ed è stata trovata nel frigorifero. Lo abbiamo dimostrato all’epoca con precisione”. E ha concluso con una battuta: “Il mio sogno è incontrare l’ex colonnello Cassese e fargli delle domande che nessuno gli ha mai posto. Se me lo consente, lo farò”.
Intanto, l’inchiesta prosegue. E con l’analisi delle nuove tracce, la verità potrebbe riemergere dopo 18 anni di dubbi, errori e misteri irrisolti.