sabato, Giugno 7

Garlasco, spunta la voce di una presunta relazione di Chiara Poggi: parla l’avvocato di Sempio e difende Stasi

Ma il vero colpo arriva quando Lovati, spingendosi oltre il suo mandato difensivo, prende apertamente le parti di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva: “Credo che Stasi sia innocente. Dice bugie, ma lo fa perché sta coprendo qualcuno. È un racconto che gli hanno messo in testa, i veri mandanti. Chiara aveva scoperto cose molto più grosse: p*dofilia e traff**o di esseri umani. Per questo è stata uccisa”.

Lovati sottolinea anche che Sempio non si è mai presentato agli interrogatori perché non c’era alcuna accusa formale a suo carico, definendo le insinuazioni su di lui “solo fumo negli occhi”. E lo scontrino che nel 2017 sembrava offrirgli un alibi? “Non è un alibi, perché non c’era alcuna accusa”, taglia corto.

Il mistero della borsa di Chiara Poggi

Il servizio si sofferma anche su altri aspetti oscuri, come il mistero della borsa di Chiara Poggi: secondo i genitori della ragazza, quella mostrata sulla scena del crimine non corrisponde a quella effettivamente usata da Chiara, che sarebbe invece nera. Inoltre, si mettono in discussione anche gli alibi familiari: l’avvocato di Sempio insinua dubbi su Marco Poggi, fratello della vittima, affermando che avrebbe potuto tornare in paese molto più velocemente di quanto dichiarato.

Tra intercettazioni mai chiarite, tabulati da ricontrollare e voci di paese che rimbalzano da anni, Garlasco appare ancora oggi come un luogo dove la verità è sepolta sotto strati di omertà, timori e segreti condivisi. Lo confermano anche le parole di Rosa Bazzi, madre di Alberto Stasi, che torna a raccontare il dolore e la rabbia per una condanna che non riesce ad accettare. “È un’ingiustizia totale – aveva detto anni fa a Le Iene – qualcuno un giorno dovrà avere l’umiltà di chiedere scusa e dire: abbiamo sbagliato”.

A quasi vent’anni dall’omicidio, l’eco del delitto di via Pascoli non smette di farsi sentire. Ogni servizio, ogni dichiarazione, ogni nome che torna a circolare alimenta la sensazione che ci sia ancora qualcosa da scoprire. Le parole dell’avvocato Lovati, la presunta relazione segreta, le incongruenze ancora inspiegate: tutto sembra confermare che la verità giudiziaria, per molti, non coincide con la verità dei fatti.

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