Nel corso degli anni ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi del cinema italiano: Dino Risi, Sergio Leone, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano. Fu anche protagonista sul palcoscenico nel primo Rugantino, dove interpretò Rosetta accanto alla celebre coppia Garinei e Giovannini. La sua capacità di essere intensa senza mai risultare forzata la rese un’attrice amata e rispettata.
L’affermazione in Francia e il ruolo di Clara
Negli anni Settanta, Lea Massari conquistò anche il panorama cinematografico francese. Lavorò accanto a grandi interpreti come Jean-Louis Trintignant, Jean-Paul Belmondo e Michel Serrault. Il ruolo che più la consacrò al grande pubblico europeo fu quello della controversa madre Clara nel film Soffio al cuore di Louis Malle. Un personaggio delicato, difficile, che ruppe tabù e le regalò una definitiva affermazione come attrice di spessore internazionale.
Altri titoli di rilievo impreziosirono la sua filmografia: L’uomo che non seppe tacere, Un battito d’ali dopo la strage, La prima notte di quiete (con Alain Delon e Alida Valli), e Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, per il quale vinse il prestigioso Nastro d’Argento.
Una scelta di libertà: il ritiro e la vita lontano dai riflettori
A un certo punto, Lea Massari decise di abbandonare volontariamente il mondo dello spettacolo. Non fu una ritirata per mancanza di ruoli, ma una scelta personale, profonda, dettata dal desiderio di riscoprire sé stessa lontano dalla notorietà. Si trasferì in Sardegna con il marito e visse circondata dagli animali che amava profondamente. Dopo il divorzio fece ritorno a Roma, ma non cercò mai più la ribalta.
Nessuna intervista, nessuna comparsa pubblica, nessuna ostentazione di rimpianto: Lea Massari ha preferito vivere in silenzio, con dignità e coerenza, come aveva sempre fatto. La sua uscita di scena, così come la sua vita, è avvenuta con estrema discrezione.
Un’eredità fatta di classe e autenticità
Lea Massari lascia un ricordo indelebile non solo per i suoi film, ma anche per il suo stile sobrio, autentico e profondamente umano. Era una figura fuori dagli schemi, capace di emozionare senza clamori, di incantare senza artifici. In un’epoca in cui la fama è spesso cercata a tutti i costi, lei ha saputo dire “basta” con eleganza, scegliendo la libertà e la riservatezza.
Oggi il cinema italiano e francese piangono la perdita di una vera diva, che ha saputo essere grande senza mai urlarlo.