martedì, Giugno 24

Conte contro Meloni: “Difende Netanyahu, è complice di un genocidio. Italia non sia coinvolta nella guerra”

Conte durissimo in Aula: “Meloni complice di un genocidio, l’Italia si chiami fuori”

Un attacco politico senza precedenti, dai toni duri e inequivocabili. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha preso la parola durante le dichiarazioni di voto alla Camera sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio europeo. E non ha risparmiato nulla.

“Rivendica centralità, ma ha lasciato solo ambiguità”

“In questo scenario di grande instabilità e confusione – ha esordito Conte – lei rivendica di aver ridato centralità all’Italia. È un’espressione ridicola”. L’ex premier ha quindi messo in discussione l’intera linea di politica estera del governo: “Sono tre anni che ci chiediamo quale traccia ha lasciato. Ha sempre cercato di stare nel mezzo, senza scontentare né Bruxelles né Washington. Mai una volta che abbia difeso davvero gli interessi dei cittadini italiani”.

“La pacchia è lei per l’Europa, non gli italiani”

Conte ha poi affondato su uno dei temi più sentiti dalla popolazione: l’emergenza economica. “Resta l’angoscia che lei non riesce a scacciare: quella di milioni di italiani che non arrivano a fine mese. La verità? Oggi la pacchia è lei per gli altri partner europei”.

“Serve l’establishment militare: è ideologia, non politica estera”

Secondo il leader pentastellato, Meloni avrebbe una visione distorta della politica estera: “Non vuole pregiudicare i rapporti con l’establishment e chi fa affari nella difesa. Confonde la politica estera con l’ideologia, agisce per difendere i suoi alleati politici”.

“Netanyahu è un criminale, e lei lo difende”

Il passaggio più forte arriva quando Conte attacca frontalmente Benjamin Netanyahu, premier israeliano, definendolo “un criminale, autore di un genocidio”. Un’accusa durissima, accompagnata da una critica altrettanto netta a Meloni: “Lei non lo può difendere solo perché è un suo alleato politico. Non condannare la sua dottrina significa, in prospettiva, incitare le peggiori autocrazie mondiali”.

“L’Italia non partecipi a nessuna escalation”

Conte ha concluso il suo intervento con una richiesta precisa alla Presidente del Consiglio: “Deve garantire in quest’Aula che l’Italia non si lascerà coinvolgere, neppure indirettamente, nell’escalation militare in Medio Oriente. Le nostre basi – ha insistito – non devono fornire alcun tipo di supporto, nemmeno logistico”.

Un attacco che alza la tensione in Aula

Il discorso di Conte ha infiammato l’Aula della Camera in un momento già segnato da altissima tensione internazionale. Il governo, finora allineato alle posizioni NATO e USA, si trova ora sotto pressione anche sul fronte interno, con un’opposizione che chiede scelte chiare, nette e indipendenti rispetto agli interessi bellici.

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