venerdì, Marzo 14

Conte, scintille con Formigli: “Ora parlo io, Prodi è…”

Il leader del M5S non ci sta e replica con fermezza: “Quindi, Trump ha detto una fesseria quando ha affermato che la sconfitta militare della Russia fosse irrealistica? Non mi pare. Ma attenzione, non sto giustificando le sue altre dichiarazioni, tantomeno quelle offensive nei confronti di Zelensky. Non bisogna attribuirmi parole che non ho mai detto”.

Lo scontro sul conflitto Russia-Ucraina e i valori occidentali

Un altro tema che accende il confronto è il negoziato tra Russia e Ucraina. Formigli incalza Conte, chiedendogli di chiarire la sua posizione su una possibile soluzione di pace accettabile. “Putin ha dichiarato che il Donbass e la Crimea sono suoi, rifiuta un peacekeeping europeo e vuole l’allontanamento della NATO. Secondo lei, tutto questo potrebbe portare a una pace giusta?”, domanda il conduttore

Conte risponde con una critica al modo in cui il dibattito pubblico affronta la questione: “Voi vi appellate sempre ai valori”. Formigli ribatte: “Voi chi?”.

L’ex premier insiste: “Lei, e un certo mainstream mediatico”. Il giornalista non ci sta: “Io non appartengo a nessun mainstream”. Ma Conte rincara la dose: “Diciamo che è in buona compagnia”.

Il leader pentastellato poi allarga il discorso, puntando il dito contro le contraddizioni della politica estera occidentale: “Parliamo di valori. Ma ci siamo accorti che gli Stati Uniti, da tempo, non rispettano il diritto internazionale? Non hanno mai firmato lo statuto della Corte di Giustizia Internazionale. Eppure, nessuno li critica per questo”.

Conte rifiuta l’accostamento a Salvini e Vannacci

In un altro passaggio del confronto, Formigli provoca Conte associandolo a Matteo Salvini e al generale Vannacci. Il giornalista insinua che le posizioni del leader M5S siano in linea con quelle della destra sovranista.

Conte reagisce in modo deciso: “Non ho nulla a che fare con loro. Io non sono mai stato filoputiniano e ho condannato l’aggressione russa all’Ucraina fin dal primo giorno. La differenza tra me e la destra è che io ho mantenuto una linea coerente. Salvini e altri, invece, hanno votato di tutto e di più, sostenendo l’invio di armi e poi facendo retromarcia per convenienza politica”.

Un confronto acceso che infiamma il dibattito pubblico

Il faccia a faccia tra Conte e Formigli si chiude senza un vero vincitore, ma con una serie di affermazioni che alimentano il dibattito. Il leader del M5S si smarca da Prodi, contesta l’attuale strategia di riarmo dell’UE, critica le contraddizioni della politica internazionale e respinge ogni tentativo di accostarlo alla destra populista.

L’intervista conferma il ruolo di Conte come una delle figure più critiche nei confronti delle politiche militari europee e dell’alleanza atlantica, mantenendo una posizione che lo distingue sia dalla destra che dal centrosinistra tradizionale. Un confronto che, senza dubbio, continuerà a far discutere.

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