“Un processo senza garanzie democratiche orchestrato da un regime autoritario”
, è la tesi ribadita dalla Salis in più interventi, mentre l’Ungheria chiede semplicemente che venga giudicata.
L’attacco a Libero e le critiche all’Ordine dei Giornalisti
Nel suo sfogo, Salis non ha risparmiato attacchi al giornale diretto da Mario Sechi, né al silenzio dell’Ordine dei Giornalisti, accusato di non intervenire quando un media attacca in modo sistematico un’europarlamentare. Libero ha risposto con un editoriale firmato da Francesco Storace, accusando la parlamentare di voler “sfuggire al processo insultando la stampa” e ironizzando sul coinvolgimento del padre, definito sarcasticamente “candidato al Nobel per l’educazione familiare”.
I dubbi sull’immunità e il futuro politico-giudiziario
Il nodo resta la decisione dell’aula di Strasburgo: la revoca dell’immunità sembra sempre più probabile, ma la vicenda Salis continua a polarizzare l’opinione pubblica europea. L’accusa, ricordiamolo, riguarda la partecipazione a un’aggressione contro militanti di estrema destra a Budapest. Un reato, per cui l’Ungheria pretende giustizia. Ilaria Salis, però, continua a invocare la natura politica delle accuse, sostenendo di essere vittima di un “processo-farsa”.