Famiglia nel bosco, la tutrice gela tutti: “I bambini non sanno…”

La vicenda della famiglia nel bosco di Palmoli entra in una nuova fase, tra speranza, accertamenti e un percorso educativo che mette in luce condizioni più complesse del previsto. A pochi giorni dall’udienza decisiva del 16 dicembre presso la Corte d’Appello dell’Aquila, la tutrice dei tre bambini racconta le reali difficoltà dei piccoli all’interno della comunità che li ospita.

I bambini non sanno leggere: «Stanno imparando l’alfabeto»

La tutrice Maria Luisa Palladino fa il punto sulle condizioni dei minori, rivelando un livello di istruzione estremamente fragile. «I bambini non sanno leggere, stanno imparando ora l’alfabeto», spiega. La maggiore dei tre, nonostante l’età, «sa scrivere solo il proprio nome sotto dettatura».

Nella struttura stanno svolgendo attività di base: colorano, risolvono puzzle, interagiscono con i coetanei e partecipano a esercizi pensati per colmare un ritardo educativo significativo. «Si stanno incastrando tasselli positivi», aggiunge la tutrice, chiarendo che la relazione ufficiale sarà redatta unicamente «nell’interesse dei minori».

Il padre Nathan: «Sono più fiducioso»

Dopo l’incontro avvenuto martedì nella casa famiglia di Vasto con i rappresentanti dell’ambasciata australiana e gli assistenti sociali, Nathan Trevallion appare più sereno. Agli amici avrebbe confidato: «Sono molto più fiducioso» in vista della possibilità di riunire la famiglia prima di Natale.

Un sentimento confermato anche da Armando Carusi, l’imprenditore che ha offerto gratuitamente per tre mesi il Bed & Breakfast “Nonna Gemma” alla famiglia in attesa della ristrutturazione della casa nel bosco. «L’ho trovato fiducioso», afferma. Un piccolo gesto quotidiano — un pane fatto in casa e una frittata lasciati sul tavolo — diventa la fotografia di una vita sospesa ma ancora unita da legami forti.

Visite, vaccini e nuovi incontri con il padre

Nei prossimi giorni i bambini seguiranno i richiami vaccinali e una visita specialistica con un neuropsichiatra infantile per garantire sicurezza e benessere psicofisico. Parallelamente si lavora per ampliare i momenti di incontro tra i piccoli e il padre: la tutrice indica come possibili nuove fasce di visita martedì, giovedì e sabato.

L’obiettivo è costruire una gradualità che permetta ai minori di ritrovare stabilità emotiva senza compromettere il percorso di tutela avviato dopo l’allontanamento del 20 novembre.

L’attesa per l’udienza del 16 dicembre

La Corte d’Appello dell’Aquila esaminerà il ricorso presentato contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni che ha disposto il loro allontanamento. Nel frattempo, il soggiorno nella struttura potrebbe prolungarsi in funzione delle valutazioni degli operatori e dei magistrati.

La vicenda resta sotto i riflettori nazionali e internazionali, mentre la speranza della famiglia Trevallion-Birmingham è una sola: riunirsi il prima possibile.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.