Durante la manifestazione nazionale a sostegno della Palestina, promossa a Roma da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, è salito sul palco anche il giornalista e scrittore Gad Lerner. Il suo intervento, carico di contenuti e riferimenti storici, è però stato accolto da una parte del pubblico con fischi e contestazioni.
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“Sono un sionista. Ma non un assassino”
Lerner ha aperto il suo discorso in modo diretto: “Chi vi sta parlando è un sionista. Mettetevi nei miei panni. Sionista non equivale a essere un assassino”. Parole che hanno subito suscitato reazioni contrastanti tra la folla, con alcuni fischi – come riporta Libero – che però sono progressivamente rientrati mentre il giornalista proseguiva il suo intervento.
“Anche questo ci ha fatto Netanyahu”, ha proseguito, “si intesta abusivamente la memoria della Shoah per tentare di dare un salvacondotto morale. E così induce molta gente non solo a interrompermi ma anche a dire ‘basta con questi ebrei, ci hanno stufato con la Shoah’. Ma io vado avanti lo stesso.”
Lerner cita Segre e Bruck: “Chi lavora per la pace rispetta”
Nel suo discorso, Lerner ha voluto anche richiamare Liliana Segre ed Edith Bruck, entrambe sopravvissute alla Shoah e oggi simboli della memoria: “Chi lavora per la pace rispetta le sensibilità altrui e io a casa non ci vado proprio, non sarà qualche urlo a farmici andare.”