sabato, Giugno 7

Garlasco, Bruzzone sull’arma del delitto: “Usati entrambi i lati del martello”

Garlasco, Bruzzone sull’arma del delitto: “Usati entrambi i lati del martello”

Il mistero sull’arma del delitto di Garlasco si infittisce ancora.

A oltre 17 anni dalla morte di Chiara Poggi, uccisa nella sua abitazione di via Pascoli, il caso è tornato al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria con un nuovo indagato, Andrea Sempio. Ma l’arma utilizzata per colpire la ragazza non è mai stata ritrovata né nella prima inchiesta che ha condannato Alberto Stasi, né nelle attuali indagini riaperte dalla Procura di Pavia.

Bruzzone esclude la mazzetta: “Non compatibile con le ferite”

Durante la trasmissione Ore 14 condotta da Milo Infante, la criminologa Roberta Bruzzone ha analizzato in diretta le ipotesi investigative, fornendo un’opinione netta sull’oggetto usato per l’omicidio. “Escludo che si tratti di una mazzetta da muratore”, ha dichiarato. “Le lesioni riscontrate sulla fronte di Chiara sono sia penetranti che contundenti: si tratta di caratteristiche compatibili con un martello usato in entrambi i suoi lati.”

“Un singolo oggetto, usato con violenza su entrambi i lati”

Bruzzone ha analizzato anche il secondo martello mostrato durante la trasmissione: “Potrebbe essere compatibile anche con la lesione che Chiara ha sulla parte della fronte”, ha detto. Il riferimento è a un colpo inferto con la parte più affilata dell’attrezzo, mentre gli altri colpi sarebbero stati dati con la superficie piatta. “È plausibile che l’assassino abbia usato un solo oggetto in entrambi i versi.”

Attizzatoio da camino? “Non compatibile con la lesività”

Nei giorni scorsi era circolata anche l’ipotesi di un attizzatoio da camino come possibile arma. La criminologa è categorica: “Non mi pare compatibile con la lesività riscontrata sul corpo”. Anche su questo fronte, le attuali indagini dovranno ora fare luce, alla ricerca di conferme materiali che possano sostenere l’eventuale nuovo impianto accusatorio.

Un giallo che ancora non trova risposte

Il caso Garlasco continua a generare interrogativi. Dalla possibile riesumazione dell’amico di Sempio, autore di un messaggio inquietante prima del suicidio (“La verità non emergerà”), fino alle nuove perizie che mettono nuovamente in discussione la dinamica dell’omicidio: nulla sembra ancora certo. Ma un fatto rimane: dopo quasi due decenni, Chiara Poggi aspetta ancora giustizia.

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