giovedì, Giugno 26

Garlasco, il mistero del “gradino zero”: la nuova pista che riapre il caso

Secondo fonti investigative, la nuova pista ruoterebbe attorno al cosiddetto “gradino zero”, il primo gradino all’ingresso della casa che conduce alle scale della taverna, dove il corpo di Chiara fu ritrovato privo di vita. In quel punto non sono mai state rilevate tracce di sangue, ma oggi potrebbe rappresentare l’anello mancante della ricostruzione.

Gli investigatori ipotizzano che l’assassino – o più di uno – abbia fatto scivolare il corpo giù dalle scale senza calpestare il marmo, fermandosi sul gradino zero. Questo spiegherebbe l’assenza di segni ematici in quel punto e lascerebbe intendere un’azione lucida e premeditata.

L’impronta 33 e l’ombra di Sempio

All’ingresso della villetta, gli inquirenti repertarono la celebre “impronta 33”, oggi attribuita ad Andrea Sempio. Tuttavia, non fu mai possibile collegarla al momento dell’omicidio perché non insanguinata. In più, la porzione d’intonaco contenente l’orma è stata distrutta dopo la condanna in Cassazione di Stasi, rendendola non più analizzabile con le tecnologie attuali.

Il nuovo filone d’indagine mira a verificare se sul famigerato “gradino zero” possano emergere tracce oggi rilevabili e che nel 2007 non furono notate. Tracce che potrebbero svelare la presenza di più persone sulla scena del crimine e ribaltare completamente la verità processuale.

Incidente probatorio e attese per ottobre

Le novità investigative potrebbero emergere prima ancora della chiusura ufficiale dell’incidente probatorio previsto per ottobre. La Procura spera in nuove rivelazioni grazie agli strumenti moderni, puntando tutto su quel punto d’appoggio dimenticato: il gradino zero.

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