#Garlasco: BERMANI: “ Pensavo.. una cugina è venuta a trovarla” volevano farcelo sentire nel 2035? pic.twitter.com/Ein0q7KXlO
— Ispettore Gadget (@DeRensisilRe) June 11, 2025
Durante le indagini furono sequestrate due bici “Luxury”: una bordeaux – usata da Stasi – e una nera appartenente ai parenti. La prima conteneva tracce biologiche di Chiara Poggi sui pedali; la seconda, secondo Bermani e Travain, era simile a quella vista fuori dalla villetta. Per questo motivo, si ipotizzò che qualcuno potesse aver sostituito i pedali tra le due bici per depistare le indagini.
Un secondo testimone conferma i dubbi
Non solo Bermani: anche un altro vicino, conosciuto come Travin, ha dichiarato di aver visto «quella stessa bicicletta nera» la mattina del delitto. Il racconto dei due testimoni rafforza la teoria dell’arrivo e della fuga dell’assassino su quella bici – diversa da quella di famiglia Stasi – che rappresenta ancora oggi un elemento di grande ambiguità.
Depistaggio o coincidenza?
In aula, l’avvocato della parte civile Tizzoni ha spiegato come un eventuale scambio volontario dei pedali tra le bici bordeaux e nera avrebbe potuto servire a Stasi per confondere i rilievi biologici. Lo scambio avrebbe portato tracce di Chiara su una bici “sbagliata”. Il sostituto procuratore generale Barbaini, però, ha respinto la tesi, sostenendo che “non c’è nessun elemento oggettivo che attesti uno scambio volontario”.
Il valore cruciale della vista di Bermani
La dichiarazione di Bermani assume un peso elevato nel processo poiché ribadisce con sicurezza che la bici vista a Garlasco non era quella di Stasi. Se confermata, la testimonianza potrebbe far vacillare uno dei capisaldi dell’accusa: l’identificazione o la presenza del mezzo dell’imputato sulla scena del delitto.
Ombre e scenari aperti
L’osservazione della testimone solleva interrogativi su più fronti: e se davvero è stata vista una bici nera non collegata alla famiglia Stasi, chi l’ha lasciata lì e perché? C’è una pista non indagata? È possibile che il vero killer abbia utilizzato quel mezzo per compiere il delitto e allontanarsi indisturbato?
Il nodo centrale resta: quella bici, chi l’ha messa lì? Bermani lo ha detto chiaramente: «è una bici ben tenuta, di un altro modello». Se emergeranno nuovi elementi a sostegno del depistaggio, la sua testimonianza – insieme a quella di Travain – potrà assumere un ruolo ancora più determinante verso una nuova fase giudiziaria.
Restano da chiarire…
- Chi ha portato la bici nera fuori dal muro della villetta alle 9:10?
- È possibile provare lo scambio di pedali tra le due biciclette?
- Ci sono altre testimonianze che consolidano la presenza di quel mezzo?
In un processo che ha già registrato molte svolte, la bicicletta continua a pedalare al centro del dibattito: simbolo di un mistero ancora irrisolto, strumento di una verità che tarda ad emergere.