La seconda prova è una traccia palmare trovata nel 2007 sulle scale della casa dei Poggi, a pochi passi dal cadavere. L’impronta, chiamata “n. 33”, venne archiviata come inutilizzabile dal RIS di Parma. Ora, grazie alle foto d’archivio, è stata confrontata con due campioni di impronte di Sempio. Risultato: 15 punti di contatto. In dattiloscopia, è un numero elevato e significativo.
Chi è Sempio e perché frequentava la casa dei Poggi
Nel 2007 Sempio aveva 19 anni ed era amico del fratello minore di Chiara, Marco Poggi. Frequentava la casa con regolarità, il che può spiegare eventuali tracce biologiche. Tuttavia, il momento della loro presenza diventa fondamentale per distinguere un contatto innocente da uno legato all’omicidio.
Le accuse precedenti e l’archiviazione del 2017
Sempio era già stato indagato nel 2016-2017, su richiesta della difesa di Stasi. All’epoca si scoprì che calzava un numero di scarpe 44, mentre le impronte trovate nella villetta erano 42, la misura di Stasi. Il GIP archiviò l’indagine, parlando di un tentativo maldestro di deviare il caso. Inoltre, il DNA era stato prelevato e analizzato senza il consenso di Sempio, che querelò i legali di Stasi per violazione della privacy e calunnia.
Altri tre elementi ancora da analizzare
Oltre a DNA e impronta palmare, ci sono altri tre elementi in attesa di esame:
- Un’impronta digitale insanguinata sulla porta d’ingresso, con solo 8 minuzie ma potenzialmente analizzabile dal punto di vista genetico.
- Delle fascette paradesive usate dagli inquirenti nel 2007, mai analizzate fino a oggi.
- Rifiuti trovati nella cucina della casa, tra cui possibili resti di una colazione, che potrebbero contenere DNA utile.
Il momento cruciale: 17 giugno
Tutti questi elementi saranno al centro dell’incidente probatorio fissato per il 17 giugno, quando verranno acquisite le prove prima di un eventuale processo. Intanto, il dibattito sul caso Stasi-Sempio divide ancora una volta l’Italia tra chi invoca la revisione del processo e chi accusa i media di alimentare sospetti infondati.
Le risposte, forse, arriveranno solo tra qualche settimana. Ma le domande – su verità, errori e giustizia – restano tutte aperte.