Milano Fashion Week 2025: un’edizione densa di appuntamenti
Nel frattempo, l’attenzione del mondo della moda si concentra su Milano, dove è in corso la Milano Fashion Week Men’s dedicata alle collezioni primavera/estate 2026. La manifestazione, in programma fino al 24 giugno, propone un calendario ricco con ben 81 appuntamenti, di cui 20 sfilate (15 in presenza), 41 presentazioni e 17 eventi speciali.
I grandi nomi e le assenze illustri
Tra i protagonisti spiccano i grandi nomi del fashion system come Prada, Dolce&Gabbana e, ovviamente, Emporio Armani, anche se con l’assenza fisica di Giorgio Armani. Tuttavia, non mancano defezioni importanti: Gucci, Zegna e Fendi hanno scelto di non partecipare a questa edizione. Le ragioni sono diverse, tra ristrutturazioni interne e nuove strategie aziendali, come nel caso di Zegna, che ha recentemente optato per presentare la propria collezione a Dubai.
Debutti e ritorni: novità in passerella
Ad arricchire ulteriormente il programma della settimana milanese sono previsti diversi debutti molto attesi. Tra questi spicca Fiorucci, brand iconico degli anni ’80 pronto a una nuova rinascita. Torna in scena anche Paul Smith, mentre fa il suo esordio il giapponese Setchu, vincitore del LVMH Prize e del Camera Moda Fashion Trust Grant. Da segnalare anche la presenza del marchio mediorientale Qasimi, oggi guidato da Hoor Al Qasimi, sorella del fondatore e figura di rilievo nel mondo dell’arte contemporanea.
Installazioni creative e moda sostenibile
Non mancano sperimentazioni e formati alternativi. Il duo Simon Cracker, noto per il suo approccio etico e no-gender alla moda, presenterà la collezione “Il diavolo è nei dettagli”, incentrata su upcycling e sostenibilità. Anche Mtl Studio e Magliano offriranno esperienze immersive, con location inedite e performance visive d’impatto.
La settimana della moda, motore economico di Milano
Nonostante alcune defezioni e un clima di incertezza dovuto al calo previsto del 3,8% nel settore del lusso nel primo semestre del 2025, la Milano Fashion Week rimane un punto fermo per l’industria della moda e per l’economia del territorio. L’evento genera un indotto superiore ai 500 milioni di euro e rappresenta una vetrina fondamentale per il sistema moda italiano, attirando buyer, stampa e appassionati da tutto il mondo.