Questa performance ha contribuito a rendere virale il suo intervento, che in poche ore è stato condiviso migliaia di volte sui social network e ha generato un acceso dibattito tra sostenitori e detrattori.
Il bersaglio: Salvini, Meloni e… le opposizioni
Se da un lato Calenda ha sparato a zero contro il governo Meloni e Salvini in particolare, accusandoli di incoerenza e populismo, dall’altro ha rivolto una stoccata anche alle opposizioni. “Non c’è una vera alternativa – ha spiegato –. Le opposizioni si limitano a fare manifestazioni di piazza, ma non riescono a proporre un progetto credibile e coerente. Così il cittadino, deluso e confuso, torna sempre dagli stessi. È un circolo vizioso”.
Secondo Calenda, il problema della politica italiana è sistemico: nessuno – né al governo né all’opposizione – è in grado di costruire un percorso serio, pragmatico e basato sui dati e non sulle emozioni del momento.
Un’Italia stanca, ma rassegnata
Il messaggio finale del leader di Azione è stato forse il più amaro. Calenda ha fotografato un Paese stanco, sfiduciato, ma allo stesso tempo incapace di reagire davvero. “Tutti si lamentano – ha concluso – ma alla fine nessuno cambia idea. La politica dovrebbe essere una cosa seria, fatta di scelte difficili e coerenza. Invece qui sembra un reality show. E finché continueremo a comportarci da spettatori invece che da cittadini consapevoli, le cose non cambieranno mai”.
Reazioni e polemiche post-intervista
Come era prevedibile, le dichiarazioni di Calenda hanno scatenato un’ondata di reazioni. Alcuni hanno applaudito il suo coraggio nel dire apertamente ciò che in molti pensano ma pochi hanno il coraggio di esprimere. Altri lo hanno accusato di arroganza, di mancanza di rispetto verso l’elettorato e di voler semplicemente provocare per attirare l’attenzione.
Non sono mancati anche commenti da esponenti di altri partiti, sia di destra che di sinistra, che hanno replicato duramente alle sue parole, accusandolo di generalizzare e di non proporre soluzioni concrete.