Il mistero di Chiara Poggi: una possibile relazione con un uomo di Garlasco e il secondo cellulare mai analizzato
Un nuovo capitolo nella vicenda dell’omicidio di Garlasco
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, è uno dei casi giudiziari più controversi e seguiti in Italia. La giovane, all’epoca 26enne, venne trovata priva di vita nella villetta di famiglia. Dopo anni di indagini, il suo fidanzato Alberto Stasi è stato l’unico condannato in via definitiva. Tuttavia, nel corso di una recente inchiesta televisiva de Le Iene, emergono nuovi elementi che riaccendono dubbi e interrogativi su quanto davvero accaduto quel giorno. Uno di questi riguarda una presunta relazione parallela tra Chiara e un uomo adulto del suo stesso paese, Garlasco.
Le email con l’amica e la crisi sentimentale
Un aspetto poco esplorato delle indagini iniziali riguarda uno scambio di email tra Chiara Poggi e un’amica stretta, Cristina Tosi. Questa corrispondenza, datata 5 luglio 2007, sarebbe rimasta negli archivi senza che fosse mai stata oggetto di analisi approfondite da parte degli inquirenti. Eppure, dalle parole scritte da Chiara emergerebbe un quadro più complesso della sua vita sentimentale.
Nelle email, Chiara parlava di un periodo di confusione e di difficoltà emotiva, facendo riferimento a due figure maschili. L’amica, in tono confidenziale, le chiedeva notizie sui suoi “intrallazzi”, termine colloquiale che suggerisce situazioni sentimentali poco chiare o non ufficiali. La risposta di Chiara non lasciava dubbi: “Stanno vivendo un periodo di stasi… Il mio piccione al telefono dà sempre soddisfazioni, mentre con l’altro ultimamente non ci vado troppo d’accordo”.
Queste parole lasciano intendere l’esistenza di un altro uomo oltre ad Alberto Stasi. Ma chi era questo “piccione”? E cosa intendeva Chiara con quell’espressione? La risposta a queste domande potrebbe fare luce su una dinamica relazionale più articolata rispetto a quanto finora ipotizzato.
La testimonianza di un uomo, oggi scomparso
Nel servizio de Le Iene, curato da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, viene citata una testimonianza rimasta finora in ombra. Si tratta del racconto di un uomo, oggi deceduto, che avrebbe confidato di conoscere l’esistenza di una relazione tra Chiara Poggi e un altro abitante di Garlasco, un uomo adulto con cui la ragazza avrebbe avuto un rapporto consenziente.
Secondo quanto riportato, questo legame sarebbe stato mantenuto riservato, forse per proteggere la reputazione di entrambi o per non complicare ulteriormente il rapporto ufficiale con Stasi. Tuttavia, questa pista non sarebbe mai stata realmente approfondita nelle indagini condotte nei mesi successivi al delitto, quando l’attenzione si concentrò unicamente sull’allora fidanzato.
Il secondo cellulare: un dettaglio ignorato
Un ulteriore elemento che potrebbe essere collegato a questa presunta relazione segreta è la presenza di un secondo telefono cellulare, che Chiara Poggi utilizzava. A rivelarlo fu un’amica della vittima, Francesca Di Mauro, che parlò di un dispositivo di piccole dimensioni, diverso dal cellulare principale Nokia di colore azzurro.
Questo secondo telefono non venne mai analizzato dagli inquirenti, né risultano esserci tabulati telefonici associati alla sua utenza. Il perché Chiara avesse due cellulari rimane un mistero: servivano a mantenere una doppia vita? A comunicare con qualcuno senza destare sospetti? È legittimo chiedersi perché questa pista sia stata trascurata così a lungo, considerato che proprio i dettagli nascosti possono fare la differenza in casi così complessi.