sabato, Giugno 21

Israele-Iran, Crosetto: “L’Italia non entrerà in guerra”

Questa affermazione ribadisce la sovranità italiana in materia di politica estera e militare, evidenziando che la presenza delle forze armate straniere sul nostro territorio non implica automaticamente un coinvolgimento nei loro conflitti.

Il nodo nucleare: la minaccia atomica e la diplomazia

Uno degli aspetti più delicati della crisi tra Israele e Iran riguarda il timore che Teheran possa dotarsi di armi nucleari. Crosetto ha cercato di fare chiarezza anche su questo fronte, dichiarando: “Ad oggi, l’Iran non possiede l’arma nucleare. Mi auguro che Israele non decida di usare la propria, perché invece Israele l’ha già”.

La posizione del ministro è quella di scongiurare ogni escalation che possa portare all’utilizzo di armi di distruzione di massa, e di rilanciare la necessità di una ripresa del dialogo diplomatico. In particolare, Crosetto ha auspicato che si possa tornare a un tavolo negoziale simile a quello promosso in passato dagli Stati Uniti per fermare lo sviluppo del programma nucleare iraniano.

“L’Iran dovrebbe cessare ogni attività volta all’ottenimento della bomba atomica. Questo potrebbe bastare a disinnescare la tensione”, ha spiegato Crosetto, indicando nella diplomazia l’unica strada percorribile per evitare una guerra su larga scala.

Un monito a Israele: evitare attacchi sui civili

Nel suo intervento, il ministro non ha risparmiato critiche nemmeno nei confronti di Israele, in particolare per quanto riguarda la gestione militare nella Striscia di Gaza. “È importante distinguere tra la lotta contro Hamas e gli attacchi che colpiscono direttamente la popolazione civile”, ha dichiarato.

Secondo Crosetto, Israele dovrebbe ascoltare con maggiore attenzione le richieste della comunità internazionale, che da tempo invita a limitare le operazioni belliche che mettono a rischio vite innocenti. “Mi aspetto che Israele faccia ciò che la comunità internazionale gli chiede da tempo”, ha affermato, evidenziando come le operazioni militari debbano sempre tenere conto del diritto internazionale umanitario.

Questo passaggio sottolinea la volontà italiana di rimanere una voce equilibrata nel contesto internazionale, impegnata a tutelare i diritti umani e la protezione dei civili anche in tempo di guerra.

L’allarme per gli italiani ancora in Iran

Infine, Crosetto ha lanciato un appello urgente agli italiani ancora presenti in Iran, soprattutto a Teheran, indicata come una delle zone più a rischio. Il ministro ha esortato i connazionali a lasciare il Paese quanto prima, facendo riferimento a una situazione sempre più instabile e pericolosa.

“Gli israeliani si muovono agevolmente in territorio iraniano. La situazione potrebbe precipitare”, ha avvertito Crosetto. Il ministro ha spiegato che l’uscita dall’Iran non è semplice: un viaggio via terra di oltre 1.500 chilometri fino a Baku, in Azerbaigian, è l’unica opzione disponibile per molti. Tuttavia, ha insistito sull’urgenza del rientro, sottolineando come la permanenza in Iran possa diventare insostenibile in caso di conflitto armato.

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