“Non è che a tavola si parla della separazione delle carriere tra magistrati, a meno che la famiglia non sia tutta di giudici”
, continuava Littizzetto. Il tono era sarcastico, ma il senso era chiaro: i quesiti referendari erano troppo tecnici e distanti dalla vita reale. Un invito implicito ma diretto all’astensione, veicolato con leggerezza, ma con un impatto potente, tanto da scatenare proteste politiche.
Le reazioni politiche: “Inaccettabile messaggio contro il voto”
L’allora deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, aveva tuonato: “Il monologo è servizio pubblico?”. Anche dalla Lega era arrivata un’interrogazione parlamentare per denunciare la mancanza di contraddittorio. L’accusa era chiara: Littizzetto stava boicottando i referendum sostenuti dal centrodestra.
Il critico e parlamentare Vittorio Sgarbi aveva provato a rovesciare la retorica: “Molti andranno a votare proprio grazie a quell’appello all’astensione”. Ma la sua previsione si rivelò errata: i referendum non raggiunsero il quorum.
Il paradosso di oggi: chi si indigna per l’astensione l’ha promossa ieri
Tre anni dopo, la scena si ripete al contrario.
Oggi, di fronte alla possibilità di disertare i nuovi referendum, la sinistra grida allo scandalo. Ma allora, quella stessa area politica rideva e applaudiva il monologo di Littizzetto. Il doppio standard è evidente: l’astensione va bene se colpisce il nemico politico, diventa scandalo se la usano gli altri.
La stessa Littizzetto, alla fine del monologo, provava a raddrizzare il tiro: “Alla fine ci andrò a votare, per dovere civico e perché è un mio diritto”. Ma era chiaro che il messaggio vero fosse un altro.
Una domanda per oggi: cosa è cambiato?
Oggi la retorica del “votare sempre e comunque” torna in auge, ma il video del 2022 smentisce molte indignazioni a senso unico. È lecito non votare? È un diritto promuovere l’astensione, anche in chiave ironica? Domande che dividono, ma che mostrano quanto la memoria corta possa essere comoda in politica.
Una semplice domanda a Luciana Littizzetto: “Cosa è cambiato rispetto a tre anni fa?”
https://www.youtube.com/watch?v=2oUoFaxRAcs