sabato, Giugno 7

Lutto alla Rai, addio a un pezzo di storia della televisione


Un’eredità di rigore e passione: la fondazione del quotidiano digitale “In Più”

Neppure in età avanzata Santalmassi rinunciò alla sua passione per il giornalismo. Il suo ultimo progetto, “In Più”, un quotidiano digitale, rappresenta la sintesi della sua visione contemporanea dell’informazione. Anche in questo caso, volle contribuire al panorama mediatico italiano proponendo un giornalismo moderno, fatto di analisi, dati, opinioni qualificate e uno sguardo sempre critico sul presente.

Con la fondazione di “In Più”, Santalmassi dimostrò ancora una volta la sua instancabile curiosità e la sua capacità di evolversi con i tempi, senza mai tradire i principi che avevano guidato tutta la sua carriera: rigore, onestà intellettuale e impegno civile.


Il cordoglio del mondo istituzionale e giornalistico

La scomparsa di Giancarlo Santalmassi ha suscitato un’ondata di commozione e riconoscimenti in tutto il mondo dell’informazione. La Rai, in una nota ufficiale firmata dall’amministratore delegato Giampaolo Rossi, dal direttore generale Roberto Sergio e dal Consiglio di Amministrazione, ha espresso il proprio dolore per la perdita di uno dei suoi volti più rappresentativi.

Nel comunicato si legge: “La Rai esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Giancarlo Santalmassi, volto storico dell’informazione Rai e – dal sequestro Moro all’attentato a Giovanni Paolo II – testimone di alcuni dei momenti più drammatici del secolo scorso. Una passione per il giornalismo e un rigore nella narrazione messi al servizio della Rai anche come direttore della radio.”

Parole che racchiudono il valore umano e professionale di un uomo che ha insegnato a più generazioni cosa significa informare senza piegarsi al sensazionalismo, senza cercare facili emozioni, ma offrendo sempre profondità, equilibrio e spirito critico.


Un vuoto difficile da colmare

Con la morte di Giancarlo Santalmassi, l’Italia perde una figura insostituibile del giornalismo. La sua eredità però resta viva nei ricordi di chi lo ha ascoltato, nei colleghi che hanno lavorato al suo fianco, nei tanti giovani giornalisti che a lui si sono ispirati. Ha saputo raccontare il Paese con passione e compostezza, lasciando un modello professionale che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per tutta l’informazione italiana.

Il suo sguardo limpido e la sua voce ferma continueranno a vivere nei momenti storici che ha raccontato, nella memoria collettiva di chi ha creduto in un giornalismo onesto, coraggioso, libero.

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