Il giornalismo sportivo italiano perde una delle sue figure storiche. È morto a 90 anni Gianni Melidoni, decano dei cronisti sportivi romani e volto noto del dibattito calcistico televisivo tra gli anni Settanta e Novanta. Per intere generazioni è stato una voce riconoscibile, diretta, spesso polemica, capace di dividere ma mai di passare inosservata.
Melidoni è stato uno dei protagonisti del celebre Processo di Aldo Biscardi, programma che ha segnato un’epoca nel racconto del calcio italiano, trasformando il dibattito sportivo in spettacolo televisivo. La sua presenza fissa contribuì in modo determinante al successo del format.
Nato a Napoli ma romano d’adozione professionale, Melidoni ha attraversato oltre quarant’anni di giornalismo sportivo raccontando trionfi, sconfitte e polemiche delle squadre della Capitale, diventando un punto di riferimento per tifosi e addetti ai lavori.
Dal Messaggero al Tempo: una carriera lunga mezzo secolo
Entrato giovanissimo nella redazione de Il Messaggero, Melidoni iniziò a lavorare nel quotidiano romano poco più che ventenne. Qui trascorse gran parte della sua carriera, arrivando a ricoprire anche il ruolo di vicedirettore, prima di trasferirsi negli ultimi anni professionali a Il Tempo.
La sua scrittura era riconoscibile: incisiva, schietta, spesso provocatoria. Non cercava il consenso facile, ma puntava a difendere le proprie posizioni, anche a costo di attirarsi critiche e reazioni accese.
Le Olimpiadi e i grandi trionfi del calcio romano
Nel corso della sua carriera Gianni Melidoni seguì undici edizioni dei Giochi Olimpici, ma il calcio restò sempre il centro del suo racconto giornalistico. Fu testimone diretto di due momenti storici per le squadre romane.















