“In quel momento il cuore mi si è fermato”, racconta Topalli. “Abbiamo temuto il peggio. Gli altri operai sono corsi a controllare e, quando abbiamo visto Pietro uscire illeso, è stato un sollievo enorme”.
Il lavoro senza sosta per aiutare la popolazione
Nonostante il pericolo appena scampato, Macheda non ha esitato a rimettersi subito al lavoro, insieme ai cinquanta uomini della Top Costruzioni. “Qui c’è gente che ha perso tutto, noi non possiamo fermarci”, afferma con determinazione.
Anche Gianni Topalli non nasconde la sua emozione per l’impegno dei suoi operai. “Sono incredibili. Non si sono fermati un attimo, lavorano senza sosta per aiutare chi è in difficoltà. Voglio ringraziarli di cuore per quello che stanno facendo”
Le conseguenze dell’alluvione: case e strade sommerse dall’acqua
Le strade della frazione di Contea sono invase da cumuli di mobili e oggetti ormai irrecuperabili. L’acqua ha travolto cantine e garage, distruggendo tutto ciò che vi era conservato. “Non mi è rimasto nulla”, racconta con amarezza una residente, “ho dovuto buttare via tutto, l’acqua ha invaso ogni angolo della mia casa”.
Solo ieri, mentre la pioggia continuava a cadere incessantemente, la piccola frazione appariva come una città sommersa. Il fiume, straripando, ha trasformato le strade in un vero e proprio corso d’acqua, sommergendo un parcheggio e lasciando le auto sommerse fino al cofano.
Chi viveva ai piani alti ha potuto soltanto osservare impotente la violenza dell’acqua che trascinava via tutto ciò che incontrava.
Una comunità che non si arrende
Nonostante i danni ingenti, gli abitanti di Contea e Dicomano non vogliono arrendersi. Il lavoro delle squadre di soccorso e delle imprese come la Top Costruzioni sta aiutando la comunità a rialzarsi. “Non ci fermiamo”, ripete Pietro Macheda, “perché sappiamo che c’è ancora tanto da fare”.
Con il passare delle ore, il livello dell’acqua inizia a ritirarsi, ma resta il bisogno urgente di aiuti per le famiglie colpite. Tra macerie e mobili distrutti, si lavora senza sosta per restituire normalità a un territorio che, ancora una volta, dimostra la sua forza e la sua resilienza.