“Non si può procedere”. Garlasco, la decisione che gela la famiglia Poggi
Delitto di Garlasco, nuovo colpo di scena: niente nuovi esami sull’impronta 33. La delusione della famiglia Poggi
Il mistero del delitto di Garlasco si arricchisce di un nuovo e amaro capitolo che gela le speranze della famiglia di Chiara Poggi. A quasi due decenni da quella tragica giornata del 13 agosto 2007, il caso che ha sconvolto l’Italia continua a far parlare di sé. Un omicidio brutale, una lunga vicenda giudiziaria, e ora una decisione della Procura di Pavia che chiude definitivamente le porte a nuove indagini su uno degli elementi più discussi dell’intera inchiesta: l’impronta palmare numero 33.
Il delitto di Chiara Poggi: un caso che non smette di far discutere
Chiara Poggi, una giovane impiegata di 26 anni, fu trovata morta nella sua abitazione di famiglia a Garlasco, un tranquillo paese in provincia di Pavia. A rinvenire il corpo fu il fidanzato, Alberto Stasi, che raccontò alle autorità di aver trovato Chiara già priva di vita. Da quel momento, si è aperta una delle vicende giudiziarie più controverse e seguite dai media italiani.