Il legale di Barzan, l’avvocato Marlon Lepera, ha chiarito che il suo assistito non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte della Procura della Repubblica di Rimini in merito a eventuali indagini a suo carico.
Secondo Lepera, per parlare di esercizio abusivo della professione forense è necessario che ci sia stato almeno un atto tipico riservato agli avvocati: «Le testimonianze televisive non sono sufficienti a integrare il reato», ha puntualizzato. Inoltre, il comunicato dell’Ordine non indicherebbe alcun atto concreto svolto da Barzan che violerebbe la legge.
Il ruolo di Barzan e il nodo legale
Davide Barzan è noto per la sua presenza mediatica e per il ruolo di consulente criminalista assunto con regolare nomina nel processo relativo all’omicidio Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino a Rimini. La difesa insiste sul fatto che Barzan non abbia mai esercitato la professione forense, limitandosi al ruolo previsto per i consulenti di parte.
La denuncia dell’Ordine si basa invece su una presunta usurpazione di titolo, che però – come sottolinea Lepera – è stata depenalizzata dal 1999. La competenza su eventuali violazioni, quindi, non spetta alla Procura, ma all’autorità amministrativa.
Un caso che si complica
L’intero procedimento giudiziario sul delitto Paganelli è già estremamente delicato: nelle scorse settimane le indagini si sono chiuse con l’accusa di omicidio volontario aggravato a carico di Dassilva. Ora l’esposto contro Barzan potrebbe aggiungere ulteriore tensione mediatica e legale a una vicenda già seguita da milioni di italiani.
Resta da vedere se l’esposto produrrà conseguenze concrete o si rivelerà solo un passaggio simbolico in una battaglia più ampia attorno alla gestione del caso e alla sua esposizione mediatica.