Un’altra frase che ha confermato lo stile diretto e spontaneo del Pontefice, in netto contrasto con i rigidi formalismi a cui spesso è associato il protocollo vaticano.
Un messaggio per l’unità: la Pasqua nello stesso giorno
Nel suo discorso ufficiale, Leone XIV ha rilanciato un appello forte e chiaro: una data unica per la celebrazione della Pasqua tra tutte le confessioni cristiane. Ha ricordato come nel 2025 la festività sia stata celebrata nello stesso giorno da cattolici, ortodossi e protestanti, e ha dichiarato la disponibilità del Vaticano a fare da mediatore per rendere questa unità pasquale permanente.
“Le differenze nei rispettivi calendari non permettono più ai cristiani di celebrare insieme la festa più importante dell’anno liturgico, causando problemi pastorali, dividendo le famiglie e indebolendo la credibilità della nostra testimonianza del Vangelo”, ha detto Leone XIV, sottolineando che l’unità cristiana non può più essere rimandata.
Un pontificato che vuole rompere gli schemi
L’impressione generale tra gli osservatori è che Papa Leone XIV stia impostando un pontificato più diretto, umano e mediaticamente consapevole. Anche piccoli episodi, come il ritardo e le battute ai calciatori, sembrano rivelare un messaggio preciso: la Chiesa deve tornare tra la gente, parlare il loro linguaggio e affrontare le sfide del presente con sincerità.
Se il buongiorno si vede dal mattino, quello di Leone XIV sarà un pontificato in grado di stupire. E forse, proprio per questo, capace di lasciare un’impronta duratura.