giovedì, Aprile 17

Sara Campanella: spunta la telefonata agghiacciante di Argentino alla madre

Questo tragico evento ha portato alla luce dettagli inquietanti, soprattutto riguardo al coinvolgimento della madre dell’assassino, Daniela Santoro, nelle ore successive al delitto.​

La telefonata tra madre e figlio

Secondo le dichiarazioni rese da Daniela Santoro, il figlio l’ha contattata telefonicamente nel pomeriggio del delitto, manifestando intenzioni suicide. Durante questa conversazione, Stefano avrebbe espresso un profondo senso di fallimento esistenziale e un’incapacità di provare sentimenti, senza però menzionare l’omicidio appena commesso. Preoccupata per lo stato emotivo del figlio, Daniela ha deciso di raggiungerlo per offrirgli supporto.​

Il ruolo della madre nell’aiutare il figlio

In seguito alla telefonata, Daniela Santoro ha ammesso di aver aiutato il figlio, temendo che potesse togliersi la vita. Ha dichiarato di averlo raggiunto e di averlo accompagnato in un luogo sicuro, senza essere a conoscenza del crimine da lui perpetrato. Queste affermazioni sono state rese spontaneamente ai carabinieri durante le indagini.​

Le indagini e il ritrovamento del biglietto

Durante le perquisizioni, gli inquirenti hanno rinvenuto un biglietto scritto da Daniela Santoro e indirizzato all’altro figlio. Nel messaggio, la donna faceva riferimento alla necessità di allontanarsi per un po’ con la scusa di doversi curare, rassicurando il figlio sulle proprie condizioni di salute. Tuttavia, non risultavano particolari problemi di salute che giustificassero tale allontanamento, suggerendo così la possibilità che la donna volesse aiutare Stefano a sottrarsi alla giustizia.

La confessione di Stefano Argentino

Stefano Argentino ha confessato l’omicidio di Sara Campanella senza mostrare segni di pentimento, mantenendo un atteggiamento freddo e distaccato. Ha raccontato di aver avvicinato la vittima per discutere di un’operazione a cui si era sottoposta e per comprendere le ragioni del suo silenzio nei suoi confronti. Secondo il racconto di Stefano, Sara avrebbe mostrato indifferenza, scatenando in lui una reazione violenta che lo ha portato a colpirla mortalmente.​

Le conclusioni del giudice

Il giudice per le indagini preliminari di Messina ha evidenziato la pericolosità sociale di Stefano Argentino, sottolineando la necessità di una misura cautelare in carcere. Ha inoltre rilevato che la fuga dell’assassino e il possibile coinvolgimento della madre nel tentativo di sottrarlo alla giustizia rappresentano elementi aggravanti nella valutazione del caso.​

Riflessioni sul caso

Questo tragico episodio solleva interrogativi profondi sulla natura delle relazioni interpersonali e sulla percezione dei segnali di disagio psicologico. La giovane età della vittima e del suo assassino rende ancora più dolorosa la vicenda, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione ai segnali di allarme nelle dinamiche relazionali, soprattutto in ambito universitario e giovanile.​

La reazione della comunità

La comunità di Messina e l’intero Paese sono rimasti sconvolti da questo femminicidio. Numerose manifestazioni di solidarietà sono state espresse nei confronti della famiglia di Sara Campanella, mentre emergono richieste sempre più pressanti per interventi efficaci contro la violenza di genere.​

L’importanza della prevenzione

Questo caso evidenzia l’urgenza di implementare programmi educativi mirati alla prevenzione della violenza di genere e al riconoscimento dei segnali di pericolo nelle relazioni. È fondamentale che le istituzioni scolastiche e universitarie, insieme alle famiglie, collaborino per creare ambienti sicuri e consapevoli, dove i giovani possano sviluppare relazioni sane e rispettose.​

 

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