Il calendario del nuovo anno scolastico
Settembre è alle porte e quasi 7 milioni di studenti, insieme a un milione di docenti, si preparano a tornare in classe. Come ogni anno, le date di inizio delle lezioni variano da regione a regione in base a esigenze territoriali e festività locali. A inaugurare il nuovo anno scolastico 2025/26 sarà la provincia autonoma di Bolzano, con il rientro fissato per l’8 settembre. Gli ultimi a tornare sui banchi saranno gli studenti di Puglia e Calabria, che riprenderanno il 16 settembre.
Le date regione per regione
- 8 settembre: provincia autonoma di Bolzano
- 10 settembre: provincia autonoma di Trento, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta
- 11 settembre: Friuli Venezia Giulia
- 12 settembre: Lombardia
- 15 settembre: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria
- 16 settembre: Puglia e Calabria
La maggior parte delle regioni ha scelto come data di inizio lunedì 15 settembre, in linea con la tradizione scolastica italiana.
Il nodo caldo: lezioni a 40 gradi
Il ritorno a scuola quest’anno sarà segnato da un clima particolarmente afoso. Settembre non è più il mese fresco di una volta: secondo le previsioni, le temperature potrebbero sfiorare i 40 gradi con alti livelli di umidità, creando condizioni difficili per studenti e insegnanti.
Per questo motivo il sindacato Anief ha lanciato un appello, chiedendo di posticipare l’avvio delle lezioni a ottobre o, in alternativa, di dotare tutte le scuole italiane di impianti di condizionamento. “Il cambiamento climatico impone l’esigenza di rivedere il calendario scolastico – spiega Marcello Pacifico, presidente del sindacato –. Buon senso e lungimiranza ci dicono che un avvio ad ottobre avrebbe effetti positivi anche sull’apprendimento”.
La richiesta di maggiore flessibilità
Secondo Anief, il problema non riguarda solo l’organizzazione scolastica ma la salute di chi vive quotidianamente la scuola. “Come si fa a fare lezione in ambienti che superano i 40 gradi con umidità altissima?” si domanda Pacifico. Il sindacato chiede di sfruttare al meglio l’autonomia scolastica per concedere più flessibilità, anche nel corso dell’anno, così da conciliare i tempi educativi con il benessere di studenti e insegnanti.
Un dibattito destinato a crescere
Il tema del calendario scolastico, intrecciato al cambiamento climatico, rischia di diventare uno dei dossier più caldi dell’autunno. Da un lato le famiglie e i docenti, costretti a fare i conti con condizioni climatiche sempre più estreme; dall’altro le istituzioni, che dovranno valutare se modificare un modello tradizionale ormai messo in discussione. Una questione che apre non solo un dibattito organizzativo, ma anche culturale, sul futuro della scuola italiana.