1. L’erba resta il grande punto debole
#Sinner dopo questo torneo il completo Luigi deve sparire pic.twitter.com/kUHsxIBZ4C
— Alex🍖🍕🍟🍞🍗🍚🍔🍜🍿🍝🥪🌭🍳🍄💭🏈🏉⚽🏀⛹️♂️🚴♂ (@WBion888) June 19, 2025
Il tennis di Sinner, costruito su geometrie e scambi prolungati, fatica ancora ad adattarsi ai ritmi dell’erba. Superficie veloce, che richiede istinto e variazioni, e che finora ha rappresentato un ostacolo: a Wimbledon non ha mai raggiunto la finale. Contro Bublik si sono visti i soliti limiti: risposte meno incisive, movimenti poco rapidi e difficoltà a imporre il proprio gioco.
2. Crollo al servizio nei momenti chiave
Dominante nel primo set, Sinner ha perso brillantezza nel secondo e nel terzo. I numeri lo confermano: la percentuale con la seconda palla è scesa al 40% nel secondo set, per poi risalire di poco nel terzo. Troppi regali, troppa prevedibilità. E sull’erba, dove ogni game al servizio è cruciale, l’azzurro ha finito per pagare caro ogni incertezza.
3. Bublik in stato di grazia
Va detto: Bublik ha giocato una delle sue partite migliori. 36 vincenti, 15 ace e un repertorio tecnico che ha spiazzato l’azzurro. Slice, smorzate, discese a rete e ritmo spezzato: lo stile imprevedibile del kazako ha mandato in confusione il numero uno al mondo. In particolare, nel set decisivo, Sinner non è riuscito a riprendere il controllo.
4. Il peso della finale di Parigi e la transizione veloce
Sinner arriva da settimane ad alta intensità emotiva e fisica, culminate nella finale al Roland Garros contro Alcaraz. Il passaggio così rapido dalla terra all’erba ha lasciato segni.
Lo stesso Jannik ha ammesso in conferenza stampa: “Non sono ancora perfettamente in sintonia con l’erba”. Stanchezza, poca brillantezza, e forse anche mancanza di motivazione contro un avversario considerato meno pericoloso hanno contribuito al risultato.
Adesso serve resettare: Wimbledon è vicino
Il ko di Halle rappresenta un campanello d’allarme. Sinner ha ancora tempo per ricalibrare preparazione, tattica e testa. Ma Wimbledon non aspetta. E il completo verde – tra ironia e scaramanzia – potrebbe essere la prima cosa a saltare…