Il governo revoca la scorta degli 007 agli ex presidenti del Consiglio
A partire dal 2026, gli ex presidenti del Consiglio non avranno più la scorta gestita dai Servizi segreti. La protezione sarà limitata al dispositivo predisposto e curato dal Ministero dell’Interno. A riportare la notizia è Il Foglio, con un articolo firmato da Simone Canettieri, che ha visionato una lettera ufficiale firmata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, autorità delegata alla gestione degli 007.
Chi perde la scorta dei Servizi segreti
Secondo quanto riportato, la nuova misura coinvolge diversi ex premier, tra cui Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Mario Monti, Romano Prodi e Massimo D’Alema. Altri, come Mario Draghi e Giuseppe Conte, non risultano coinvolti direttamente poiché già in possesso della sola protezione gestita dal Viminale.
La decisione, si legge nella missiva, è stata motivata come “un atto dovuto”, derivante dall’applicazione di una circolare emanata dal governo Conte II. Nella lettera, Mantovano invita gli ex premier interessati a contattare il Ministero dell’Interno per l’avvio delle procedure previste dalla legge per la tutela delle personalità pubbliche.
Meloni manterrà il doppio dispositivo
La misura, sottolinea ancora la lettera citata da Il Foglio, non riguarderà invece l’attuale premier Giorgia Meloni, che continuerà a godere del “doppio dispositivo di sicurezza”, come previsto dalla normativa vigente per il Presidente del Consiglio in carica.